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Fisco: controlli sui conti correnti e pignoramenti veloci

Fisco: controlli sui conti correnti e pignoramenti veloci

L’accordo di Ministero e Agenzia delle Entrate: algoritmi e intelligenza artificiale in campo per recuperare 2,8 miliardi entro il 2025. Riscossioni e pignoramenti potranno avvenire “automaticamente”

Cambia il mondo del fisco e delle riscossioni.
Una strategia digitale annunciata già nel corso dell’estate e ora finita anche nella bozza della manovra, consentirà infatti allo Stato di contenere l’evasione e di recuperare  almeno 2,8 miliardi entro i prossimi 2 anni. Non solo.
Con l’accesso diretto ai conti correnti dei cittadini, pignoramenti e riscossioni, una volta riscontrata disponibilità di denaro, potranno avvenire immediatamente.
Ministero delle Finanze e Agenzia delle Entrate si sono posti l’obiettivo di recuperare buona parte delle imposte evase.
Puntando su strumenti tecnologici avanzati, compresa l’intelligenza artificiale, e controlli mirati, con maggior attenzione ai conti correnti.

I nuovi controlli sui conti correnti

Gli accertamenti del fisco partiranno dai dati relativi al 2017, cercando per esempio di individuare, come ha spiegato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, chi in quell’anno ha avuto “grandi movimentazioni sui propri conti correnti ma non ha presentato la dichiarazione dei redditi”.
A tal fine, l’Agenzia potrà utilizzare l’archivio dei conti correnti, da cui emergerà anche chi ha conti correnti in Italia ma una residenza, probabilmente fittizia, all’estero.

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Tra gli altri strumenti e banche dati a disposizione per i controlli incrociati, che partiranno dal tradizionale scarto tra parametri predeterminati (quali il margine di profitto dichiarato sul fatturato, il numero di dipendenti in relazione al giro d’affari o l’indice di profitto per singolo dipendente), i controllori potranno accedere anche all’archivio dei rapporti finanziari e i dati della fatturazione elettronica e della trasmissione telematica dei corrispettivi.

Il ruolo dell’intelligenza artificiale

Nel caso in cui dai primi controlli emergano incongruenze, gli algoritmi utilizzati dall’intelligenza artificiale consentiranno, mantenendo inizialmente l’anonimato, di confrontare i risultati anche con i movimenti del conto corrente. Il passaggio successivo, di fronte a movimenti anomali o incassi non giustificati, sempre l’algoritmo procederà con un ulteriore confronto con archivi e statistiche.

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Il processo di controllo si concluderà con la valutazione da parte l’intelligenza artificiale delle possibilità di ricorsi e quindi della probabilità di successo per l’Agenzia delle Entrate nel caso decida di avviare un procedimento. La decisione operativa finale, in ogni caso, sarà demandata nuovamente ai funzionari, ai quali spetterà la scelta se proseguire o meno con l’azione nei confronti del contribuente.

Gli obiettivi del fisco

Nel 2022, il Fisco ha incassato 16,8 miliardi.
Le cifre previste nella convenzione fissano gli obiettivi a 18,1 miliardi per il 2023, 19,4 nel 2024 e 19,6 nel 2025, attraverso il recupero del gettito evaso. Oltre ad accertamenti e controlli (anche attraverso una selezione dei contribuenti a maggior rischio di evasione) a comunicazioni di irregolarità e all’attività degli agenti della riscossione, a tal fine verrà promosso anche l’adempimento spontaneo degli obblighi tributari da parte del contribuente.

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