L’Agenzia delle Entrate utilizzerà 5 indici di analisi per contrastare gli utilizzi indebiti
Il contrasto all’evasione fiscale passa anche attraverso il controllo del corretto utilizzo delle agevolazioni immobiliari.
Come anticipa ItaliaOggi, cessioni dei crediti e sconti in fattura entrano infatti per la prima volta tra gli indicatori ad hoc nel nuovo Piano Integrato di Attività e Organizzazione dell’Agenzia delle Entrate, che effettuerà in questo campo controlli a tappeto.
Il Piao, che riunisce per la prima volta una serie di documenti finora autonomi per contenuti, tempistiche e norme di riferimento, ha fissato un preciso programma di indici di analisi e obiettivi da raggiungere a partire già da quest’anno.
Per far scattare la sospensione dell’agevolazione si parte con 5 indicatori di rischio, destinati a diventare 8 nel 2023, quando il sistema entrerà a regime.
L’Agenzia dovrà quindi controllare almeno il 60% delle comunicazioni relative a cessioni dei crediti in edilizia, passando poi al 70% l’anno successivo, con il target finale fissato all’80%.
In 3 anni, il piano di recupero globale di tasse evase ammonta a 46,6 miliardi di euro, con una crescita progressiva dai 14,8 miliardi del 2022, ai 15,8 del 2023 e 16 del 2024.
I numeri della cessione di crediti fiscali sulla apposita piattaforma di scambio rendicontati dall’Agenzia delle Entrate al 31 dicembre 2021 documentano un transito di quasi 4,69 milioni di comunicazioni. Nello stesso anno, l’Agenzia riporta un record di erogazioni di rimborsi: ne sono stati smaltiti ai contribuenti circa 3,2 milioni, per complessivi 18,9 miliardi di euro, di cui più di 2,5 miliardi per i 3,1 milioni di richieste di rimborso di imposte dirette, con un aumento di 200 mila rimborsi erogati rispetto all’anno precedente.
Tra gli altri numeri, spiccano i circa 190 milioni di modelli di pagamento F24 gestiti, per un controvalore che supera i 628 miliardi di euro.
In crescita anche le lettere di compliance, con cui l’Agenzia comunica di aver rilevato anomalie nelle dichiarazioni: gli 1,3 milioni di comunicazioni inviate lo scorso anno nel 2022 dovrebbero raddoppiare e, di qui al 2024, le comunicazioni dovrebbero toccare complessivamente i 7,8 milioni, con una progressiva crescita di somme recuperate dai 663 milioni del 2021, ai 2,45 miliardi del 2022, fino ai 2,77 miliardi del 2024.