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Agenti speciali a quattro zampe

Agenti speciali a quattro zampe
Kuma, il primo cane in servizio con l'unità cinofila della Polizia locale di Venezia (ph. Paola Filippini)

Kuma va in pensione. Lapo, Hadesz, Warus e Coco, i quattro eroi a quattro zampe del gruppo cinofilo, avranno una nuova “casa” tutta per loro

Kuma, Luna, Lapo, Hadesz, Warus e Coco. Sembrano i nomi di sei supereroi. E, in fondo, lo sono. Perché i cani del corpo cinofilo della Polizia locale di Venezia sono veri e propri agenti specializzati, operativi ogni giorno al servizio della nostra sicurezza.

Agente speciale Kuma…

Tutto è cominciato nel 2015 con Kuma, cane femmina di 6 anni. Un meraviglioso pastore tedesco che è entrato subito nel cuore di tutti, a partire dai bambini. Un vero e proprio supereroe, al punto da diventare protagonista anche di un videogioco, creato e diffuso con un’app gratuita. Ma soprattutto un affidabilissimo poliziotto che, grazie all’ottima sintonia con l’agente (in questo caso in carne e ossa) Enrico D’Agostino, ha portato a termine con efficacia una serie di importanti operazioni. E ha contribuito, nella sua carriera, al sequestro di decine di kg di stupefacenti e all’arresto di numerosi di spacciatori.

«Kuma – sottolinea il commissario capo Gianni Franzoi, responsabile del servizio di sicurezza urbana – resta per noi un esempio che non potrà mai essere clonato. È stato fondamentale, per la creazione del nostro corpo cinofilo, non solo perché, con D’Agostino, ha costituito la prima unità cinofila. Ma prima di tutto per le sue qualità personali. Anche perché, rispetto agli attuali cani in servizio, le è bastato un addestramento realmente minimo».

Il videogioco dedicato a Kuma

Una festa per Kuma e per la nuova sede

Ora, Kuma si può godere la meritata “pensione”. O, meglio, si sta godendo le “ferie arretrate”. Perché ancora nel 2019 ha compiuto qualche missione e solo a gennaio sarà formalmente dismessa dal servizio.
Gli agenti e il comandante Marco Agostini stanno organizzando per lei una festicciola di ringraziamento. Si terrà in occasione dell’inaugurazione ufficiale della sede di terraferma del servizio di sicurezza urbana della Polizia locale di Venezia.

Dopo le festività natalizie verrà infatti tagliato il nastro del nuovo plesso operativo di via Cafasso. Che sorge vicino proprio al canile. Ovvero la “casa” delle unità cinofile in servizio. Perché anche in questo Kuma è stata diversa dai suoi colleghi. Lei viveva in casa con la “metà umana” dell’unità cinoflila, Enrico D’Agostino (oggi coordinatore del corpo).
I quattro cani che compongono il corpo cinofilo della Polizia locale di Venezia hanno invece ora a disposizione in via Cafasso ognuno un proprio trilocale, con angolo sonno, locale notte, locale giorno e un’area verde per sgambare.

Kuma

I seguaci di Kuma

Un anno dopo Kuma è entrata in servizio Luna. Labrador nero femmina, naso basso e coda all’insù, ha sempre lavorato con molta tenacia, scovando droga in ogni angolo. Tanto determinata nel suo ruolo di agente speciale, quanto coccolona e tenera a fine servizio. Ma anche sfortunata. Per problemi alle articolazioni e due infortuni, ha prestato servizio solo per circa un anno, con un limitato numero di uscite.

Adesso, il nucleo forte del corpo cinofilo è formato da quattro pastori tedeschi: Lapo e Hadesz hanno avuto l’abilitazione a luglio 2018, Warus e Coco lo scorso ottobre (e quindi saranno concretamente operativi in città dal 2020). «Sono incredibili – riprende Franzoi – sono stati formati da otto mesi di addestramento specifico 24 ore su 24, accompagnato da attività operativa, a Milano. Lì si sono confrontati con situazioni specifiche con le persone o situazioni di stress come all’interno di una metropolitana o a bordo di una barca. E ognuno di loro ha ottenuto la certificazione con una valutazione di “eccellente”».

Da sx, Coco e Warus con le unità cinofile della Polizia locale di Venezia e, al centro, il comandante Marco Agostini

Risultati concreti

Oltre agli interventi a cui ha partecipato anche Kuma, nel 2019 a essere operativi sono stati dunque soprattutto Lapo ed Hadesz. Che hanno contribuito al conseguimento di risultati estremamente significativi. Nel 2019, gli arresti per spaccio di droga sono stati 44; i soggetti denunciati per spaccio o detenzione 28; le persone segnalate alla Prefettura come consumatori 108. E, ancora, circa 13 i kg complessivi di sostanze stupefacenti sequestrate in 285 sequestri o rinvenimenti di droga.

L’attività dei cani è infatti principalmente dedicata al contrasto allo spaccio e al consumo di stupefacenti. Gli agenti li portano però con loro anche negli istituti scolastici, in occasione delle iniziative per le scuole sicure e per le lezioni di sensibilizzazione sui temi della tossicodipendenza. Ma anche in incontri con i bimbi più piccoli, nei patronati o altrove, per la sensibilizzazione al rispetto. E il feeling tra cani e bambini scatta immediato.

Le quattro unità cinofile della Polizia locale di Venezia con il sindaco Luigi Brugnaro. Secondo da sinistra, Lapo (con Enrico D’Agostino). Ultimo a destra, Hadesz

Agente a quattro zampe: un mestiere difficile (e pericoloso)

Un’unità cinofila è formata da un animale e un conduttore. Ogni cane ha quindi in esclusiva una persona con cui fa squadra. Ma i due componenti del “team” devono avere abilitazioni distinte, rilasciate da una commissione mista, che comprende figure diverse come addestratori, ufficiali di polizia o veterinari.
Il cane deve superare diversi esami specifici: marijuana, hashish, cocaina ed eroina. Ma anche rinvenimento sostanze all’aria aperta, su veicolo o in abitazione. Il conduttore ha in più un esame teorico, anche in questo caso molto ampio: dalla normativa sugli stupefacenti alla veterinaria di base.

Una volta abilitati, si è poi operativi. E il rischio è sempre dietro l’angolo.
«Più volte – ricorda il commissario capo – hanno tentato di uccidere Kuma: con pezzi di vetro all’interno di polpette di carne o con lamette in cosce di pollo. E, ultimamente, al parco Albanese, i veleni contenuti nelle esche per topi sono stati estratti dai contenitori e gettati a terra per avvelenare i cani antidroga».

La struttura di via Cafasso, a Marghera, che sarà abbattuta

Un servizio fondamentale per la città

Per tutti questi motivi, il Comune punta e investe molto su quell’unità cinofila all’altezza di una Città metropolitana degna di tal nome che ha creato all’inizio del mandato amministrativo. Dopo una prima sistemazione delle strutture di via Cafasso, con la creazione di alcuni spazi per le unità cinofile, la Giunta ha ora approvato il progetto definitivo di demolizione di un vecchio edificio presente accanto alla sede del servizio di sicurezza urbana.

«La nostra sede – conclude Franzoi – è collocata in due fabbricati confinanti con la caserma dei carabinieri. Il primo edificio è stato ristrutturato per ospitare nucleo operativo, nucleo cinofilo e nucleo di pronto impiego. Lo stabile a fianco non sarà ristrutturato, ma abbattuto. In una prima fase, la zona sarà organizzata a parcheggio per i mezzi della Polizia locale. Successivamente, vi sorgerà un nuovo complesso su due piani, che ospiterà il servizio di sicurezza urbana». Comprese le unità cinofile.

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