In Francia il test di un Airbus alimentato interamente con il carburante per aviazione sostenibile
Non solo per navigare, come ormai avviene da anni a Venezia, che dal 2014 trasforma in biodiesel a Porto Marghera tonnellate di oli esausti di frittura, utilizzando poi il carburante ottenuto per l’alimentazione dei vaporetti.
I grassi alimentari di scarto sono stati adesso usati anche per spingere i propulsori di un aereo in volo.
L’annuncio dell’esito positivo del primo volo A380 alimentato al 100 per 100 da carburante per aviazione sostenibile (SAF) è stato dato nei giorni scorsi da Airbus.
Come riporta il comunicato ufficiale, l’aereo di prova, spinto da un motore Rolls-Royce Trent 900, è decollato alle 8.43 di venerdì 25 marzo dall’aeroporto di Blagnac, a Tolosa, in Francia, atterrando dopo 3 ore di volo.
Le 27 tonnellate di SAF non miscelate utilizzate per il volo di prova erano state ricavate, in uno stabilimento vicino a Le Havre, impiegando olio da cucina usato e altri grassi di scarto, sfruttando esteri idrotrattati e acidi grassi privi di aromatici e zolfo.
Un secondo volo, per testare l’uso del SAF durante le fasi di decollo e di atterraggio, si è quindi tenuto dopo qualche giorno tra Tolosa e Nizza.
Airbus aveva già in precedenza utilizzato il SAF a marzo 2021, su un A350, e a ottobre dello scorso anno su un aeromobile a corridoio singolo A 319.
Tutti gli aeromobili di Airbus sono infatti attualmente certificati per volare con una miscela composta da SAF fino al 50% e cherosene.
L’obiettivo è adesso quello di ottenere la certificazione 100% SAF entro la fine del decennio, portando poi sul mercato il primo velivolo al mondo a zero emissioni entro il 2035.
Nel rapporto Waypoint 2050 si stima che l’uso di SAF potrebbe ridurre le emissioni di carbonio tra il 53% e il 71% e dunque il carburante per aviazione sostenibile si prospetta come una delle chiavi per arrivare entro metà secolo a voli a zero emissioni nette di carbonio.