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Aerei: l'Ue rinforza i diritti dei viaggiatori

Aerei: l'Ue rinforza i diritti dei viaggiatori

Il sondaggio: i cittadini europei si ritengono ancora poco informati in materia. Intanto, con le rotte dirette, si riducono tempi ed emissioni di CO2

In questa estate 2024, secondo l’indagine di Federalberghi, quasi 1 italiano su 3 (il 31,4%) utilizzerà l’aereo come mezzo di trasporto per raggiungere le località di vacanza. Eppure, come emerge da un recente sondaggio Eurobarometro, sono in molti i cittadini del nostro continente che si sentono ancora male informati sui diritti dei passeggeri.

Quanti sono per esempio a conoscenza del fatto che l’Unione Europea è l’unica zona al mondo in cui chi viaggia (non solo in aereo, ma anche in treno, per mare o in autobus) è tutelato da una serie completa di diritti, basati su 3 pilastri: non discriminazione; accuratezza, tempestività e accessibilità delle informazioni; assistenza immediata e proporzionata?

Partendo da queste considerazioni, la Commissione Europea ha pubblicato ora nuovi orientamenti interpretativi aggiornati per fare maggiore chiarezza sui diritti dei passeggeri aerei, accrescerne il rispetto e promuovere un’attuazione coerente della normativa da parte delle autorità nazionali, spettando poi ai fornitori dei servizi la concreta applicazione.

Quanto all’Italia, probabilmente pochi sanno che, dallo scorso marzo, l’Enav, l’Ente nazionale per l’assistenza al volo italiano, ha anticipato di oltre un anno e mezzo la messa in esercizio dell’abbassamento a 6.500 metri della quota del cosiddetto “Free Route Airspace”, la procedura che consente ai voli percorsi diretti, riducendo le emissioni di CO2.

I diritti dei viaggiatori in aereo in Europa

È dal 2016 che la Commissione fornisce orientamenti volti a rispondere alle preoccupazioni comuni sollevate da organismi nazionali di controllo, passeggeri e relative associazioni e dai rappresentanti del settore. Il nuovo aggiornamento, che rivede anche l’interpretazione dei diritti dei passeggeri con disabilità e a mobilità ridotta durante i viaggi aerei, tiene conto delle più recenti sentenze pubblicate in materia dalla Corte di giustizia, chiarendone alcune disposizioni.

Le discrepanze tra le prassi nazionali, ammette la Commissione, possono infatti generare confusione nei passeggeri nelle possibili situazioni di difficoltà che si presentassero durante il viaggio, in particolare per quanto riguarda gli spostamenti transfrontalieri. E anche trovare un’assistenza adeguata può essere difficile. Gli orientamenti appena pubblicati si inseriscono così tra gli sforzi di sensibilizzazione sul tema della Commissione, come le campagne online periodiche, le pagine web “La tua Europa” e un’applicazione mobile per i diritti dei passeggeri.

L’indagine Eurobarometro

Pur sottolineando che, rispetto a 5 anni fa, è aumentata tra i viaggiatori la consapevolezza (la quota di chi ha ricevuto informazioni è salita al 35% rispetto al 22% del 2019), la nuova indagine Eurobarometro, basata su un sondaggio attraverso interviste a 26.601 cittadini effettuato tra gennaio e febbraio e pubblicata nell’occasione dalla Commissione, ha intanto evidenziato che la maggior parte degli europei ritiene ancora di non disporre di informazioni sufficienti sui propri diritti in viaggio.

Gli intervistati indicano i viaggi in treno quelli in cui ritengono di avere maggiori probabilità (33%) di sentirsi ben informati sui propri diritti, seguiti da aereo (30%), pullman (27%) e navi o traghetti (16%). È però risultato anche che sono soprattutto i passeggeri aerei (il 75%) ad aver ricevuto informazioni in materia prima del viaggio, contro il 61% del trasporto ferroviario, il 54% di navi/traghetti e il 51% per i pullman. L’84 % degli intervistati che hanno chiesto assistenza per le persone con disabilità o a mobilità ridotta si è infine detto soddisfatto della risposta ricevuta.

Free Route: viaggi più veloci e meno emissioni

Riguardo al trasporto aereo, le novità non riguardano solo i diritti dei viaggiatori, ma l’Unione Europea sta guidando anche una fase di transizione importante, per ottimizzare i tempi di volo e ridurre nel contempo l’impatto a livello ambientale. In tal senso, l’innovazione più importante, partita da qualche anno, ma con ulteriori sviluppi già programmati, è quella della Free Route, la procedura che consente a ogni aeromobile di attraversare lo spazio aereo con rotte dirette e, una volta a terra, di raggiungere la pista senza inutili attese.

La Free Route Airspace Italy (@www.enav.it)

Un progetto di superamento del tradizionale network di rotte che vede l’Italia tra le realtà più avanzate. Già a dicembre 2016, l’Enav è stato il primo fra i 5 maggiori service provider europei a implementare il Free Route a 9 mila metri, anticipando la data fissata dal regolamento europeo, che ne stabiliva l’obbligatorietà dal 1° gennaio 2022. La nuova scadenza fissata per gli Stati membri è ora quella del dicembre 2025, con l’adeguamento a 6.500 metri in tutto lo spazio aereo nazionale: cosa che già avviene in Italia dallo scorso 21 marzo.

L’impatto della Free Route Airspace sull’ambiente

Sottolineando che l’abbassamento della quota a 6.500 metri avrà un forte impatto positivo su tutti i voli, compresi quelli domestici e a media percorrenza, l’Enav ha quantificato i benefici in termini di efficienza ottenuti dal 2017 al 2023, con la Free Route fissata sopra i 9 mila metri, in 87 milioni di km risparmiati, pari a una riduzione dei consumi di carburante di ben 342 mila tonnellate.

Questo minor consumo si è tradotto in un risparmio sia economico che da punto di vista dell’inquinamento, avendo consentito di ridurre le emissioni di oltre 1 milione di tonnellate di CO2. L’attesa dell’Ente nazionale per l’assistenza al volo relativa al 2024 è pari a 90 milioni di kg di carburante risparmiato, con una conseguente riduzione delle emissioni pari a circa 285 milioni di kg di CO2.

Alberto Minazzi

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Tag:  aerei, turismo, viaggi