In un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, sembra proprio di navigare in acque sconosciute, ignari del futuro e molto titubanti riguardo a tutto quello che ci circonda.
Acque sconosciute è anche per questo il titolo della rassegna cinematografica galleggiante che, dal 27 agosto al 5 settembre, sarà proposta alla Giudecca, a Venezia.
L’idea di trasportare le persone in un’altra dimensione e farle staccare da quello che si percepisce come normale, ovvero la terra ferma, nasce da un’idea di Edoardo Aruta e Paolo Rosso (Microclima) che hanno organizzato questa inedita iniziativa in collaborazione con Ocean Space/TBA21- Academy, Pentagram Stiftung e Palazzo Grassi- Punta della Dogana – Pinault Collection.
Un viaggio alla scoperta dell’ignoto
Un evento gratuito esteso a tutti coloro che possiedono una barca, ma anche a chi ne fosse sprovvisto.
Se infatti Venezia riproporrà per i giorni di “Acque sconosciute” le boe d’attracco per la visione che possono ricordare la recente rassegna Bark-In dell’Arsenale, in quest’occasione, nella secca retrostante l’isola della Giudecca, all’altezza del Rio de Sant’Eufemia, con un piccolo contributo, si potrà usufruire anche di un pontone galleggiante sul quale accomodarsi.
Divisi in nuclei familiari, rispettando le norme di sicurezza e previa prenotazione, tutti potranno quindi calarsi in questa nuova dimensione proposta: l’ insediamento anfibio in cui gli spettatori e lo schermo si trovano.
Le proiezioni non saranno di tipo commerciale ma video di ricerca centrati sul tema dell’acqua di artisti e filmaker locali e internazionali.
Il Cinema Galleggiante offre, parallelamente alla programmazione cinematografica, una serie di interventi artistici di varia natura.
La prima serata si aprirà così con Ulisse Trabacchin, maestro del coro del Teatro alla Scala di Milano, che improvviserà al pianoforte accompagnando le immagini girate da Mariano Fortuny y Madrazo all’inizio del ‘900.
Seguirà il Lanternista Gianni Trotter che, utilizzando una lanterna di fine ‘800, condurrà il pubblico attraverso uno spettacolo di pre-cinema incentrato sul viaggio e sull’esplorazione di luoghi sconosciuti.
Tra cortometraggi e documentari d’autore
Sullo schermo, la concretezza di un salto verso l’ignoto che conserva però lo spirito tenace e ottimista che contraddistingue l’essere umano.
Lo scopo consiste infatti nel far emergere una visione collettiva del momento storico che si sta vivendo. Una risposta al periodo di insicurezza caratterizzato da attese e distanze che porta ad una necessità comune di immaginare nuove forme di dialogo.
Tra gli autori selezionati ci saranno Antoni Muntadas, Eames Office, Lina Wertmüller, Mariano Fortuny y Madrazo, Peter Brook, Peter Greenaway & Michael Nyman, Superstudio, Werner Herzog e Zbigniew Rybczynski.
Tra gli artisti internazionali invece troviamo Giorgio Andreotta Calò, Jennifer Baichwal & Edward Burtynsky, Petrit Halilaj e Alvaro Urbano, Pierre Huyghe, Margarida Mendes, Mariateresa Sartori, Melissa McGill.
Infine due premiere: il gruppo SUPERFLEX presenta in prima assoluta il video “Hunga Tonga” mentre il regista ventiquattrenne Lance Oppenheim presenterà al Cinema Galleggiante “Some Kind of Heaven”, per la prima volta in Italia dopo l’anteprima mondiale al Sundance Film Festival 2020 (Park City, Utah).
Numerosa la lista di artisti e videomaker selezionati che gravitano intorno a Venezia come Nicola Baratto & Yiannis Mouravas, Sergio Bertani, Antonella Campisi e Daniele Zoico, Daniele Costa, Andrea De Fusco, Etimo Production, Valentina Furian, Furio Ganz e Matilde Sambo, Johannes Menghi con Tommaso Bagnati e Francesco La Porta, Giovanni Pellegrini e Caterina Erica Shanta.