Ha preso il via la discussione di un progetto di legge che prevede pene più severe per i reati di maltrattamento contro gli animali
I dati raccolti dall’Enpa, l’Ente Nazionale Protezione Animali, rivelano che ogni anno in Italia vengono abbandonati circa 80 mila gatti e 50 mila cani: il numero riferito al 2023 ne conta ben 384 ogni giorno.
Per renderci conto di quanto allarmante sia la situazione basta seguire la cronaca che all’abbandono aggiunge i maltrattamenti che sempre più spesso occupano le pagine dei quotidiani e i notiziari: amici a quattro zampe lanciati dalle auto in corsa, mici seviziati o bruciati, canili o gattili lager, solo per fare degli esempi. La situazione è però destinata a cambiare. La deputata Michela Vittoria Brambilla, paladina da sempre del mondo degli animali, è infatti la prima firmataria della proposta di legge, già in discussione alla Camera, che prevede l’inasprimento delle pene per chi abusa e/o uccide gli animali.
Nuove norme e nuove pene a tutela degli animali
Nella riforma della Costituzione gli animali hanno già fatto ingresso per la prima volta come esseri “senzienti” che devono essere difesi. Da questa base di partenza si sviluppa la nuova proposta di legge con l’introduzione di nuove norme e pene a tutela degli animali. Così vengono attribuite al reato di abbandono le stesse pene del maltrattamento, sono puniti con durezza gli organizzatori di combattimenti tra cani e introdotte nel codice penale norme contro esche e bocconi avvelenati, oggi solo presenti in un’ordinanza ministeriale che si rinnova di anno in anno.
Inoltre è prevista l’istituzione nella banca dati delle Forze di Polizia di un’apposita sezione che riguarda i reati contro gli animali e l’istituzione di centri di accoglienza per gli animali vittime di reato.
Un nuovo articolo istituisce anche il contributo per la detenzione e il mantenimento di animali sequestrati e confiscati.
Cosa è previsto per chi commetterà i reati
Secondo la nuova proposta di legge, chi si macchierà di reati contro gli animali subirà un inasprimento di pene che passa da due fino a sei anni per il reato di uccisione e da 3 a 18 mesi a 1/5 anni per il maltrattamento.
E’ prevista sempre una multa di accompagnamento che può variare da 5 mila e arrivare fino a 30 mila euro.
Per il reato di preparazione e abbandono di esche e bocconi avvelenati si rischia la reclusione da quattro mesi a due anni e con multa fino a 20 mila euro. Inoltre si aggiunge al codice penale l’articolo 452-sexies.1 che prevede che chiunque prelevi in natura, catturi, riceva o acquisti, offra in vendita uno o più esemplari di specie animali protette, importi o esporti, esponga o detenga esemplari di questi animali o loro parti e derivati sia punito con la reclusione da due a sei anni e con sanzione da 15 mila a 90 mila euro.
L’azione di sensibilizzazione
Al profilo penale, la legge unisce l’aspetto legato alla sensibilizzazione da sviluppare attraverso specifiche attività all’interno delle scuole di ogni ordine e grado in materia di etologia comportamentale degli animali e del loro rispetto. A questo si affianca la realizzazione di un programma, da fare annualmente, che segua le indicazioni in materia. Il maltrattamento animale è un reato previsto dal Codice Penale, in particolare dall’articolo 544 bis e ter che recita: “Chiunque per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione a un animale ovvero lo sottopone a sevizie o comportamenti o a fatiche o lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a 18 mesi e multa da 5 mila a 30 mila euro”.