Un gruppo di giornalisti delle più importanti testate mondiali in città per capire cosa sia davvero l’acqua alta
Telecamere in spalla e block notes per gli appunti. Una quarantina di persone tra giornalisti e operatori di ripresa delle principali testate e reti televisive al mondo sono in questi giorni in giro per Venezia. L’iniziativa anti fake news “Venezia Oltre” è dell’Associazione Veneziana Albergatori in collaborazione con il Comune.
Gli ospiti visitano i luoghi più colpiti dall’acqua eccezionale dello scorso novembre, parlano con i veneziani.
Si fanno un’idea della reale portata dell’evento.
Tutti si sono resi conto da subito, con i loro occhi, di come la città abbia saputo rimboccarsi le maniche e andare avanti nonostante il dramma. Troppi equivoci hanno pesato nell’informazione. Di fronte, i giornalisti si sono trovati invece una città resiliente e lo racconteranno attraverso le loro testate di informazione, che hanno sede in tutto il mondo.
Ci sono l’Associated Press – che aveva pubblicato reportage su Venezia e “l’acqua granda” sul New York Times, The Guardians, NYPost – , la Cbs, WashingtonTimes, La Vanguardia. E ancora i giornalisti giapponesi di Nhk, Die Welt, Radio France assieme alle principali agenzie di Marocco, Turchia, Spagna, Sydney Morning Herald e i russi di Rossiyskaya Gazeta e Ria Novosti.
I preparativi per il Carnevale
In questi giorni i giornalisti sono saliti sul palco principale del Carnevale, in allestimento in Piazza San Marco. Ad accoglierli l’assessore al Turismo del Comune di Venezia Paola Mar e il direttore Comunicazione ed Eventi di Vela Spa Fabrizio D’Oria, che hanno spiegato lo spirito di quest’edizione 2020 del Carnevale di Venezia, intitolato “Il Gioco, l’Amore e la Follia”.
«La città – ha rilevato ai microfoni dei giornalisti l’assessore Mar – si è pienamente ripresa dopo l’acqua eccezionale. Ha superato il dramma e sta tornando a splendere. La dimostrazione si avrà anche con il Carnevale, una manifestazione grandiosa, che valorizza l’artigianato tipico lagunare, con i suoi atelier e l’abilità dei “mascareri”».
Venezia non si è lasciata travolgere dall’acqua alta
«A Venezia dopo l’acqua alta di novembre sono tornata diverse volte – dice una giornalista radiofonica tedesca – e la cosa che mi ha maggiormente colpito è la forza con la quale la città ha reagito all’evento. Si vede che l’acqua alta ha lasciato un segno profondo ma non per questo i cittadini si sono lasciati abbattere. Anzi, c’è uno spirito di collaborazione tra tutti che è davvero unico. Ammiro il modo in cui la città si sta rialzando».
«Come se l’acqua alta non ci fosse mai stata – commenta un’altra giornalista americana – questo si percepisce a Venezia. Purtroppo a volte un’informazione non corretta è dannosa. Probabilmente per questo si vedono meno turisti in giro per la città. Noi in questi giorni stiamo però notando che la città è operosa e guarda avanti nonostante i danni siano comunque stati notevoli». Anche gli altri inviati confermano questa sensazione mentre il tour prosegue verso la successiva meta.
Stampa e tv in Basilica e a Palazzo Ducale
Dal Carnevale a uno dei luoghi simbolo della città, duramente colpito dall’acqua alta: la Basilica di San Marco. Molti corrispondenti raccontano in diretta i momenti più significativi del loro soggiorno in città. Arrivati nella cripta, che l’acqua ha letteralmente sommerso, le domande si susseguono una dietro l’altra e gli operatori di ripresa puntano gli obiettivi da ogni parte per documentare dettagliatamente. Pierpaolo Campostrini, procuratore di San Marco delegato per i servizi tecnici ha illustrato la situazione.
Pesante il bilancio dei danni, che supera i 5 milioni. L’acqua eccezionale ha colpito i pavimenti, i marmi e i mosaici. Ma quel che è peggio è l’effetto dell’acqua salata per la struttura interna, fatta in mattone. «La prima prevenzione – sottolinea Campostrini – è tenere distante l’acqua salata dalle murature. E’ ora al vaglio del Provveditorato per le Opere Pubbliche il progetto di un parapetto in vetro trasparente, completamente impermeabile, per impedire che l’acqua oltre 88 cm entri in Basilica. Se tutto andrà bene la protezione sarà pronta prima del prossimo autunno».
Dopo la Basilica la giornata si è conclusa a Palazzo Ducale, altro luogo simbolo di Venezia cha ha fatto i conti con l’acqua eccezionale. Qui i danni non hanno fortunatamente riguardato le opere d’arte. Sono state colpite dalla salsedine le murature e soprattutto gli impianti e le pompe elettriche. Ora si sta lavorando per alzarli in modo tale da proteggerli da un eventuale altro evento del genere.