Depuracque, società controllata di Veritas, entro il 2026 disporrà di un impianto a Porto Marghera
Sono riciclabili all’80-90% e consentono di recuperare materie importanti come il vetro, il rame e l’acciaio, l’alluminio, il piombo e oli minerali.
Convertono la radiazione solare in energia elettric, riducendo l’uso delle fonti fossili e per questo, negli ultimi anni, si sono moltiplicati ovunque.
Ma potrebbero rappresentare a breve un vero e proprio problema perché, secondo le stime, nel 2050, potremmo ritrovarci con 78 milioni di tonnellate di pannelli solari a fine vita.
Che finora, a parte in rari casi, in Italia finiscono nelle discariche.
A Venezia, però, Depuracque, società controllata da Veritas e specializzata nella depurazione delle acque, realizzazione e gestione di impianti, mette la mani avanti.
Il Gruppo Veritas nel capitale della startup 9-Tech
Con l’acquisizione di una quota del capitale di 9-Tech, start-up innovativa che studia i processi per il recupero di materiali dai rifiuti, in particolare da quelli elettrici ed elettronici (Raee) avvierà entro il 206, a Porto Marghera, un apposito impianto per il frazionamento, il recupero e il trattamento dei materiali riciclabili dei moduli fotovoltaici.
“Si tratta di uno dei primi impianti in Italia e in Europa, perché -spiega Graziano Tassinato, responsabile Ricerca e Sviluppo GPLAB Veritas – basato su brevetti esclusivi del GPLAB e della start-up 9TECH”.
L’affidamento delle opere di realizzazione dell’impianto sarà completato entro il 2023.
Dopo di che, vetro, rame, alluminio e celle fotovoltaiche con silicio e argento potranno essere recuperati su un totale stimato di 3 mila tonnellate di pannelli fotovoltaici esausti l’anno.
L’intervento è stato oggetto di contributo dal PNRR come un progetto pilota di economia circolare, all’interno di una partnership con Haiki+.
Il Green Propulsion Laboratory di Fusina fucina di sperimentazioni
La collaborazione dell’azienda veneziana con 9-Tech in realtà è attiva già da un anno all’interno del Green Propulsion laboratory di Fusina, dove Veritas ha avviato importanti sperimentazioni nell’ambito dell’economia circolare e di tecnologie avanzate nel settore ambientale ed energetico.
L’acquisto di parte delle quote, come sottolinea l’azienda, intende fare “dell’Ecodistretto di Veritas sempre di più un polo dedicato all’economia circolare e all’utilizzo di tecnologie in grado di accorciare le filiere di trattamento e di sperimentare sistemi per il riciclaggio, il recupero e la trasformazione dei vari materiali pregiati contenuti nei rifiuti”.
Il trattamento dei pannelli fotovoltaici
Nel nuovo impianto i pannelli dismessi (hanno una durata di circa 20 anni) saranno dunque smontati, il vetro sarà delaminato in modo da poterlo recuperare totalmente e il pannello metallico sarà sminuzzato per ricavarne i minerali da recuperare per destinarli poi, per esempio, agli isolanti per l’edilizia o per essere riutilizzati (è il caso del rame) come materie prime.
La tecnologia dell’impianto sviluppato in fase sperimentale da 9-Tech e Veritas all’interno dl Green Propulsion laboratory di Fusina ha già vinto diversi premi, tra cui ESG Climate 2022 di Intesa SanPaolo e la piattaforma è stata visitata di recente dal ministro dell’Ambiente Gilberto Picchetto Fratin con il Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro.
Consuelo Terrin