Già agibili i primi tratti di un percorso mozzafiato lungo 165 km tra le province di Brescia, Verona e Trento
Lo spettacolo paesaggistico è indiscutibile (anche se sconsigliato a chi soffre di vertigini). Perché la sua collocazione panoramica prevede un tracciato sospeso nell’aria lungo tutte le rive che costeggiano il Lago di Garda.
Ma c’è già chi, prima del suo completamento, l’ha ribattezzata “la pista ciclabile più bella d’Italia”.
Si chiama “Garda by bike”. Ed è la pista ciclabile che permetterà, a chi si vorrà cimentare lungo i 165 km che attraversano i territori dei comuni lacuali di 3 province (Brescia, Verona e Trento) e altrettante regioni o province autonome (Lombardia, Veneto e Trentino), di circumnavigare su due ruote il lago più grande d’Italia.
Un’opportunità che, se sarà rispettato il cronoprogramma, amplierà l’offerta turistica per gli amanti della bicicletta a partire da fine 2026, quando avverrà l’inaugurazione. Ma alcuni tratti dell’anello, che prevede sia l’utilizzo di piste esistenti che la creazione di sentieri di nuova costruzione, sono già agibili.
La Garda by bike
Per la realizzazione del progetto, che prevede il collegamento con la VenTo e la Ciclovia del Sole e le due Eurovelo Route 7 e 8, è stato definito un investimento totale di 345 milioni di euro, anche se per alcuni tratti è tuttora in corso la raccolta dei fondi necessari.
Dei complessivi 165 km, 89 ricadono nel Bresciano, 69 nel Veronese e 7 in Trentino.
La caratteristica principale della Garda by bike è proprio la realizzazione dei numerosi tratti a strapiombo, grazie a un reticolo di travi in acciaio, ancorati alle pareti rocciose o posati su piloni metallici sagomati ancorati al terreno.
La pavimentazione di questi tratti è invece realizzata con listelli in finto legno trattati per resistere agli eventi atmosferici.
L’intera pista sarà illuminata di notte con sistemi a led, con una ringhiera in acciaio curvilinea a protezione dei ciclisti, realizzata però in modo da non intralciare la vista. Larga 2,5 metri, prevede anche una parte dedicata ai pedoni. E, per il tratto più impegnativo (i 27 km da Gargnano a Limone sul Garda), è prevista la possibilità di utilizzare in alternativa i servizi di navigazione.
I lavori e i tratti agibili
La pista ciclabile segue la pendenza naturale del terreno, con anche tratti paralleli alle vie ciclabili realizzati in cemento.
Tra i lavori previsti dal progetto, è compresa anche la ristrutturazione di alcune gallerie esistenti.
Alcuni tratti sono attualmente in fase di cantiere e altri in progettazione.
Tra i tratti già operativi, i 2,5 km tra la bresciana Limone sul Garda e il confine con la provincia di Trento sono interamente a strapiombo.
In Trentino, tra Riva del Garda e Torbole sono già praticabili i tratti che incrociano la Ciclovia del Sole e gli Eurovelo Route 7 e 8.
In Lombardia, invece, i ciclisti possono già cimentarsi sulla ciclabile Gragnano-Tremosine, che Churchill definì “l’ottava meraviglia del mondo”.
Alberto Minazzi