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A scuola di emozioni: arriva il Docente per il Benessere Emotivo

A scuola di emozioni: arriva il Docente per il Benessere Emotivo

In Trentino Alto Adige nasce la figura del FaBER, un insegnante formato per promuovere salute emotiva e relazioni positive. Il progetto punta a  preparare i ragazzi alle sfide della vita

Una scuola che non sia solo un luogo di studio, ma una vera comunità in cui crescere imparando a riconoscere e valorizzare le proprie emozioni.
In cui il successo formativo passi anche attraverso il benessere emotivo e ci siano adulti di riferimento che sappiano ascoltare e indirizzare, facilitare la gestione di eventuali conflitti (con i compagni, ma anche con gli insegnanti), favorire un clima di inclusione e di sicurezza.
Persone che abbiano strumenti concreti per affiancarsi ai ragazzi, tecniche di coaching e una formazione specifica sull’intelligenza emotiva per farli star bene.
A scuola e nelle relazioni.
Non si tratta di un ideale. Di fatto, questa mission è già stata delineata e c’è una regione, in Italia, che per prima ha voluto darvi avvio individuando le figure che potranno consentire alla scuola di iniziare un nuovo percorso educativo nel mondo delle emozioni.

emozioni

Il FaBER: un riferimento e un alleato

In Trentino Alto Adige, infatti, è stata approvata l’introduzione nelle scuole superiori del docente Facilitatore del Benessere Emotivo e Relazionale, brevemente detto FaBER.
Non un supereroe che dovrà risolvere tutti i dilemmi della scuola italiana, né avere tutte le risposte che i ragazzi, soprattutto nella pubertà e nell’adolescenza, cercano, ma che saprà offrir loro una strada.
La base di partenza è semplice: un ragazzo che si sente accolto impara meglio e affronta le sfide con maggior forza. E una scuola capace di valorizzare le emozioni è una scuola che prepara davvero al futuro.

Un approccio innovativo alla didattica

Il progetto mira a formare docenti capaci di gestire e promuovere dunque la salute emotiva nelle scuole.
La figura del docente FaBER sarà gradualmente introdotta entro il 2025/2026, inizialmente nelle scuole superiori del Trentino, per poi espandersi alle scuole del primo ciclo di istruzione.
L’obiettivo è avere almeno un docente specializzato in ogni istituto, garantendo risorse adeguate e contratti specifici.
Per realizzare il progetto, sono stati previsti percorsi di formazione per docenti e stanziati i relativi fondi.

scuola

Il modello del docente empatico

L’introduzione di questa figura innovativa si lega strettamente alla visione del docente empatico descritta da Massimo Gramellini.
In un recente intervento, Gramellini ha sottolineato come l’empatia sia una qualità essenziale per gli insegnanti, capace di trasformare il rapporto docente-studente in un’opportunità di crescita non solo cognitiva, ma anche emotiva. Il docente empatico, secondo Gramellini, è un educatore che ascolta, comprende e accompagna gli studenti nei loro percorsi di apprendimento e di vita.
Questa idea si intreccia con il ruolo del docente FaBER, che punta a costruire una scuola dove le emozioni non siano relegate in secondo piano, ma riconosciute come fondamentali per il benessere degli alunni.

La scuola italiana e le sue difficoltà

Gli studenti di oggi sono esposti a diverse pressioni, scolastiche, familiari, sociali e “virtuali”.
E la scuola restituisce una fotografia spesso allarmante di tutto questo.
Tanto che negli ultimi anni ha mostrato criticità importanti: dal crescente tasso di dispersione scolastica al diffondersi di episodi di bullismo, passando per un aumento significativo di ansia e depressione tra gli adolescenti, a numerosi casi di disturbi alimentari. Ma anche a isolamento sociale e difficoltà di instaurare relazioni autentiche in classe.
Sono questi, di fatto, gli scenari all’interno dei quali dovrà muoversi il docente per il benessere emotivo, riuscendo a migliorare il clima scolastico favorendo un apprendimento più sereno e relazioni più solide tra studenti e docenti.

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Il futuro è ora

Il progetto parte dal Trentino, ma l’idea potrebbe diffondersi ovunque.
Iniziative simili non sono del tutto inedite a livello europeo.
Progetti Erasmus+, ad esempio, hanno premiato numerose scuole che promuovono il benessere emotivo e sociale.
In oltre 30 Paesi sono stati realizzati programmi innovativi mirati a migliorare la salute mentale degli studenti e a rafforzare relazioni positive in classe, come confermato dal Premio Europeo per l’Insegnamento Innovativo del 2024.
E la stessa Commissione Europea ha pubblicato linee guida per supportare il benessere nelle scuole, evidenziando l’importanza di strategie integrate e preventive.

Consuelo Terrin

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