Approvato in via definitiva alla Camera il decreto che riordina l’istruzione superiore
Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, l’ha definito “un canale di istruzione di serie A”.
La novità introdotta dal decreto di riforma degli istituti superiori tecnici e professionali, diventato ora legge con l’approvazione definitiva da parte della Camera, è infatti quello di avvicinare il mondo delle scuole superiori a quello del lavoro, per “dare alle imprese le professionalità che cercano”.
Attraverso la formula del 4+2, sarà data infatti agli studenti dei percorsi quadriennali non solo un titolo di studio già spendibile nel mondo del lavoro al pari dei diplomi quinquennali, ma anche la possibilità di accedere direttamente ai corsi degli Its Academy o di iscriversi all’università.
Nuovi programmi per la formazione tecnico-professionale
Nel testo che ha ricevuto a Montecitorio 156 voti favorevoli, 97 contrari e 19 astensioni, è previsto in ogni caso, come ha precisato lo stesso ministro, non solo un intervento sulla durata dei corsi, comprimendo ma mantenendo inalterati i piani di studio, ma una vera e propria riforma sostanziale a livello contenutistico. “Programmi nuovi, diversi, concepiti appositamente per le rinnovate esigenze formative”, ha evidenziato Valditara.
La nuova filosofia dell’istruzione tecnico-professionale si coniugherà a una “maggiore interazione con il mondo del lavoro e la presenza di esperti provenienti dalle imprese per coprire competenze che non sono presenti tra i docenti”.
Inoltre, sarà potenziato lo studio di materie Stem, lingue, didattica laboratoriale e percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento.
Più docenti e campus a scuola
Grazie all’invarianza di organico, evidenzia anche il Ministero, i singoli studenti avranno più docenti a disposizione per svolgere anche azioni di tutorato e recupero. Gli istituti potranno anche riservare quote orarie da destinare ad attività legate al territorio. E, tra le principali novità, si istituiscono anche i cosiddetti “campus”, cioè reti che collegano l’offerta didattica degli Istituti tecnici e professionali, degli ITS Academy e dei centri di formazione professionale.
“L’obiettivo – riprende Valditara – è un sistema di istruzione che dia a ogni giovane gli strumenti per costruirsi un solido futuro. E che al tempo stesso consenta al sistema produttivo di avere le professionalità necessarie per essere competitivo. Ad oggi la metà delle aziende fa fatica a coprire i posti disponibili”. Non a caso, Confindustria ha approvato la riforma, che intende dare anche un’ulteriore leva per lo sviluppo del Sud, sottolineando la “sempre più ampia e stabile collaborazione scuola-impresa”.
Alberto Minazzi