Vienna Cammarota, 72 anni, partita il 26 aprile dal Lazzaretto Nuovo di Venezia, ha raggiunto la terza nazione del lungo percorso. La previsione: 3 anni di cammino
Vienna Cammarota, 72 anni, originaria di Felitto, paesino vicino a Paestum, in Campania, vuole essere la prima donna al mondo ad andare a piedi da Venezia a Pechino.
Ben 22.000 chilometri, 3 anni di cammino (conta di raggiungere la Cina nel 2025), 14 nazioni da attraversare: Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria, Turchia, Georgia, Iran, Turkimenistan, Azerbaigian, Uzbekistan, Kirghizistan, Kazakistan, Mongolia e infine Cina, sulle tracce di Marco Polo e della Via della Seta.
Partita lo scorso 26 aprile dal Lazzaretto Nuovo di Venezia, dove nacque la prima quarantena del mondo occidentale, l’arzilla signora, camminatrice di lungo corso, ambasciatrice Archeoclub D’Italia, è già giunta in Serbia e in questi giorni si trova a Belgrado.
Anni di preparazione fisica e psicologica
Il suo incredibile viaggio è, passo passo, documentato sui canali social di Vienna.
“In realtà il mio è un viaggio in solitaria, non sono accompagnata da nessuno – ci dice quando la raggiungiamo al telefono -. Ho un fisioterapista che mi sta seguendo a distanza, con me ho una telecamera Go-pro che mi consente di registrare tutto ciò che vedo, un telefono satellitare, una App attraverso la quale un team di medici può controllare a distanza il mio stato di salute e una copia de “Il Milione” di Marco Polo – racconta Cammarota – Questo è un cammino per il quale ho fatto anni di preparazione, non solo fisica ma anche psicologica“.
La pace, l’Italia, la sostenibilità
Un cammino di pace e per la pace il suo, tant’è che con se’ Vienna ha portato anche le bandiere dell’Ucraina, dell’Italia e quella arcobaleno della Pace.
“Durante il mio cammino cerco il contatto con la popolazione locale, mi soffermo a visitare i luoghi che attraverso e a chi mi ospita o mi aiuta durante il mio cammino amo fare piccoli regali, anzitutto cartoline realizzate appositamente da un fotografo. Ritraggono i posti in Italia da me attraversati, la Campania soprattutto, perché il mio è un viaggio che vuole promuovere l’Italia e la mia zona di origine in particolare. Regalo anche gadget fatti da me come borse in stoffa decorate con il mio logo, doni ambientalisti ed eco perchè un altro aspetto di questo viaggio è sollecitare l’attenzione su sostenibilità e ambiente“.
A sostenere Vienna è il crowfounding
Nonostante questo, il viaggio di Vienna Cammarota, patrocinato da Archeoclub Nazionale e dall’Associazione della Cultura Lungo la Via della Seta, di cui Cammarota è ambasciatrice, è autofinanziato: “Grazie al crowfounding sto ricevendo dei contributi ma non ho sponsor – commenta la camminatrice – . D’altronde non ho bisogno di molto, alloggio in case private, ostelli, B&B, qualche volta ricevo anche ospitalità gratuita, il miglior modo per interagire con le persone lungo il cammino, perché il mio vuole essere un percorso di integrazione culturale tra popoli diversi, Italia inclusa”.
Il percorso tuttavia non è semplice e sicuramente non alla portata di tutti.
“Fino ad ora non ho avuto problemi, per fortuna neanche di salute e non ho quindi dovuto usufruire dell’assicurazione medica internazionale stipulata prima di partire – ci dice Cammarota – . Per il resto, nei momenti di bisogno posso contattare le associazioni trekking locali o le varie comunità cinesi nel mondo. Me la cavo abbastanza bene con le lingue, inglese e tedesco, soprattutto, ma quando mi arrabbio, che accade di rado, parlo solo in italiano, anzi in napoletano!”.
Fino a oggi l’unico momento in cui la grande camminatrice si è trovata in difficoltà è stato quando si è accorta che, per raggiungere la città di Percing in Serbia, avrebbe dovuto percorre o la superstrada o addirittura l’autostrada.
“Ho chiamato quindi l‘associazione locale di trekking che mi ha suggerito un percorso alternativo – racconta -. Davanti a me vedevo solo immensi campi senza sentieri o le due strade per automobilisti poi, grazie al loro tempestivo intervento, ho trovato lo sterrato che mi avrebbe senza difficoltà portato fino a Percing”.
La passione esplosa dopo la pensione
Da sempre grande sportiva, amante del kayak, del trekking e del winserf, Vienna Cammarota ha iniziato la sua carriera di grande camminatrice solo dopo il pensionamento, quando ha lasciato il suo posto all’ufficio ragioneria del Comune di Felitto.
Da allora ha già attraversato a piedi Tibet, Palestina, Israele, Patagonia, Madagascar e l’Amazzonia.
Nel 2017, all’età di 67 anni compiuti, è partita dalla cittadina termale di Karlovy Vary (Repubblica Ceca) per il cammino sulle tracce dello scrittore tedesco Wolfgang Goethe, conclusosi nel giugno del 2018 a Messina.
Nel 2016 Vienna Cammarota ha dato vita al Cammino della Misericordia dal Parco Nazionale del Cilento al Parco Nazionale del Gargano, andando anche alla ricerca degli antichi tratturi, i larghi sentieri erbosi, pietrosi o in terra battuta, sempre a fondo naturale, originatosi dal passaggio e dal calpestio degli armenti.
Nel 2020, poche settimane prima della pandemia, all’età di 70 anni ha percorso, sempre a piedi la Via della Lana e della Seta, un itinerario trekking che collega le città di Bologna e Prato attraversando l’Appennino Tosco-Emiliano.
La nuova avventura partita da Venezia
Prima di mettersi in viaggio per questa nuova avventura, Vienna Cammarota ha visitato l’isola del Lazzaretto Nuovo, accompagnata da Gerolamo Fazzini, presidente di Archeoclub D’Italia sede di Venezia, Rosario Santanastasio, presidente nazionale di Archeoclub D’Italia e, tra gli altri, Giuseppe Zhu, presidente dell’Associazione Italia – Cina di Shanghai.
Ma con lei c’erano soprattutto le tre figlie e i tre nipoti che rivedrà solo se, nel corso del viaggio, dovesse fermarsi nello stesso posto per più di due giorni. Oppure nel 2025.
“Il Lazzaretto Nuovo è un luogo davvero importante, un sito unico, un’isola prima abbandonata oggi museo ambientale, storico ed archeologico – racconta Cammarota – qui ci sono ancora le casette dove venivano isolati i malati di peste oltre a numerosi e importanti reperti archeologici venuti alla luce durante gli scavi risalenti a molteplici epoche, antichi graffiti e resti umani di giovani che persero la vita colpiti dalle epidemie. Ho scelto di partire da questo luogo perché è un luogo “forte” sotto diversi aspetti, anche da un punto di vista dei cambiamenti climatici in quanto l’isola del Lazzaretto Nuovo rappresenta una fotografia del sistema ecosostenibile della Laguna di Venezia, la laguna più importante d’Europa”.
Claudia Meschini