Agli attraversamenti pedonali viene proiettato a terra un fascio di luce rossa visibile anche da chi procede guardando il cellulare
Attraversamenti pedonali a prova di cellulare.
Con semafori “intelligenti” che non lasciano spazio alla distrazione e che segnalano il pericolo al pedone che sta attraversando la strada illuminandola con un fascio di luce rossa.
Succede a Padova, in Veneto, dove il problema legato alla sempre più frequente abitudine di tenere gli occhi sul display dei nostri telefoni, viene ovviato dall’aggiunta, alle tre icone gialla, verde e rossa dei semafori, della proiezione sull’asfalto.
Sulla prima riga zebrata, infatti, appare un’ intensa striscia di luce rossa che scompare quando è verde e l’attraversamento è nuovamente consentito.
I primi semafori sperimentali
I primi due impianti proteggi pedoni con tecnologia sperimentale sono stati installati dal Comune di Padova nell’area di Prato della Valle, in corrispondenza del passaggio davanti all’ex Foro Boario, dove gli attraversamenti, essendo collegati a un grande parcheggio, sono molto utilizzati sia dai cittadini che dai turisti. Gli impianti, forniti gratuitamente dalla ditta che fornisce tutti i semafori in città, sono di ftto identici a quelli degli altri semafori, rispetto ai quali la funzione in più è garantita da un piccolo dispositivo che viene a creare di fatto una barriera virtuale a protezione dei distratti.
Tanti i pedoni deceduti nel 2023
L’attraversamento pedonale rappresenta uno dei momenti più critici in cui si possono verificare incidenti stradali, anche con gravi conseguenze. Secondo i dati dell’Osservatorio Asaps, Associazione sostenitori e amici della Polizia Stradale, sono 227 i pedoni morti sulle strade italiane, dal 1 gennaio al 30 luglio 2023.
Molte delle vittime sono state travolte sulle strisce pedonali dei centri urbani nonostante sia prevista la perdita di 8 punti dalla patente in caso di mancata precedenza da parte dei conducenti di veicoli, o addirittura mentre camminavano sul marciapiede. Nel Lazio c’è stata una vera strage con 39 decessi, quasi un quinto del totale, di cui 20 a Roma. Seguono Veneto e Lombardia con 24 decessi.