Il sindaco di Venezia Brugnaro: “I cambiamenti climatici sono davanti agli occhi di tutti noi. Tutti dicono che vogliono salvare l’ambiente. Il tema è come. Dobbiamo fare le cose”
E’ un grande invaso dal diametro di 36 metri e profondo 13. E rappresenta un’opera di prevenzione rispetto agli eventi meteo, soprattutto se estremi, allontanando lo spettro delle alluvioni, previste sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici.
Il comune di Venezia mette le mani avanti e si attrezza a partire da via Torino, a Mestre, ma in prospettiva c’è un lavoro di ingegneria idraulica che vuole coprire l’intera area della città metropolitana includendo anche il centro storico lagunare, ancora privo di fognature ma nelle intenzioni del sindaco Luigi Brugnaro prossimo a questa che rappresenterebbe una vera e propria rivoluzione per una città antica che si è sempre avvalsa dei gatoli e di scarichi diretti per eliminare sostanze inquinanti e acque nocive.
Sicurezza idraulica: una priorità
“Sono orgoglioso, abbiamo inaugurato un’opera di primaria importanza per la sicurezza idraulica della parte sud di Mestre – ha commentato Brugnaro -. Ma abbiamo pensato anche a un più grande progetto idrogeologico perché la qualità delle acque e dell’ambiente è un tema molto importante. Il prossimo passaggio saranno le fognature a Venezia, alle quali poi tutti dovranno allacciarsi. In questo senso – ha continuato il sindaco e presidente di Coraggio Italia – il nostro progetto del Parco del Marzenego vuole essere una sperimentazione per un sistema futuro virtuoso, che a noi piacerebbe estendere a tutto il ciclo idrico, fin dal suo avvio sulle sorgenti montane“.
L’impianto, costato 8 milioni di euro, entra in funzione durante le piogge intense “trattenendo il primo getto d’acqua che arriva inquinata, in quanto trascina in poco tempo lo sporco delle strade e degli stessi collettori fognari”.
Come funziona la vasca di contenimento
L’acqua conservata nell’invaso viene alla fine inviata a un depuratore (quello di Campalto).
La portata di smaltimento delle acque in arrivo è di 10 mila litri (10 metri cubi al secondo).
Le acque di seconda pioggia, quelle che scaricano quando gli eventi atmosferici sono particolarmente intensi, essendo già prive degli agenti inquinanti di quelle di prima pioggia, “vengono sollevate dal sistema di pompe e dall’invaso confluendo nel canal Salso, in modo da evitare rischi di allagamento per l’area urbana”.
Il funzionamento dell’impianto è assicurato anche in caso di eventuali interruzioni dell’erogazione di energia elettrica dalla presenza di un gruppo elettrogeno con potenza 1.750 kva.
L’opera, finanziata dal Comune di Venezia, è stata progettata dalla Direzione Ingegneria di Veritas ed ha richiesto, per la sua realizzazione, quasi due anni di lavoro.
“Il completamento dell’impianto fognario di via Torino, a Venezia, con la realizzazione della vasca di prima pioggia e dell’impianto idrovoro – ha commentato il direttore generale di Veritas Andrea Razzini – rappresenta un’opera di primaria importanza per la sicurezza idraulica”