L’esposizione è visitabile fino al 31 maggio nella sede dell’Istituto Geografico Militare IGM che ospita il Museo Storico della cartografia italiana
Si possono ammirare una selezione di planisferi, disegni e stampe prodotti tra il XV e il XVII secolo.
Preziosi documenti che permettono di scoprire una panoramica storica sulla cartografia nel nostro Paese che va dalla riscoperta del trattato sulla “Geografia” di Claudio Tolomeo fino all’arrivo del fiorentino Giovanni Da Verrazzano nella baia americana dove, nel 1665, sarebbe poi sorta la città di new York.
La mostra “La visione mutevole di un mondo ancora da scoprire: la cartografia nell’epoca di Giovanni Da Verrazzano”, allestita nell’Istituto Geografico Militare del capoluogo toscano, riguarda l’evoluzione della cartografia proprio nel suo periodo di notevole sviluppo in seguito delle grandi scoperte. E fu proprio il fiorentino Da Verrazzano ad aprire nuovi orizzonti alla geografia e alla cartografia rinascimentale con i suoi disegni e i racconti dettagliati delle sue esplorazioni Oltreoceano.
La ricostruzione delle tappe principali delle esplorazioni e le prime botteghe di “dipintori di carte”
La mostra arriva in occasione dei 500 anni della prima esplorazione della baia di New York compita da Giovanni Da Verrazzano. Dopo il suo primo viaggio nel 1524, commissionato dal re di Francia ma reso possibile dalla famiglia di banchieri di Firenze Gondi, mentre da un lato furono tracciate nuove rotte commerciali per i mercanti dell’epoca, dall’altro la geografia iniziò ad arricchirsi di particolari quali la morfologia dei territori, la tipologia di flora e fauna, oltre alle abitudini delle popolazioni locali.
Come spiega il comandante dell’Istituto Geografico Militare che ospita l’esposizione, il Generale Massimo Panizzi, grazie alle conoscenze di Giovanni Da Verrazzano fu possibile costruire un nuovo mappamondo e produrre nuove carte. Attraverso la documentazione in mostra è possibile ricostruire le tappe principali delle esplorazioni che portarono all’ampliamento degli orizzonti geografici degli Europei.
Proprio sul finire del XIV secolo a Firenze fu riscoperta l’antica Geografia di Claudio Tolomeo, quasi completamente dimenticata nell’Europa di lingua latina per tutto il Medioevo e la città nel corso del XV secolo diede il via a una ricca produzione cartografica e nacquero le prime botteghe di “dipintori di carte”. Nell’arco di un secolo la vecchia geografia tolemaica limitata ai soli tre continenti, fu completamente riscritta grazie alle esperienze di Cristoforo Colombo, Amerigo Vespucci e Giovanni Da Verrazzano.
L’evoluzione della conoscenza geografica
Giovanni da Verrazzano su incarico del Re di Francia Francesco concentrò le sue esplorazioni lungo la costa nord orientale del continente americano, alla ricerca del passaggio verso l’estremo oriente.
Fu il primo esploratore a dare sostanza alle conoscenze geografiche del tempo. La mostra a Firenze, curata dal professore e geografo Andrea Cantile, e visitabile fino al 31 maggio, dal lunedì al venerdì dalle ore 13 alle 18) è stata allestita in contemporanea con le celebrazioni transatlantiche di Da Verrazzano che per primo individuò il luogo in cui sarebbe sorta New York. L’allestimento dell’esposizione offre dunque al visitatore un affascinante viaggio nel tempo per scoprire e apprezzare l’evoluzione della conoscenza geografica e le tappe delle esplorazioni che ne ampliarono gli orizzonti.
A ricordo del navigatoe umanista, nella giornata del 7 maggio, alle ore 23, Rai Tre trasmetterà il docufilm “Giovanni Da Verrazzano: dal rinascimento a New York City“.
Silvia Bolognini
