Il percorso espositivo in 8 sale racconta la storia dell’isola nel momento del suo massimo splendore all’epoca degli imperatori Augusto e Tiberio
Capri ha un Museo Archeologico tutto nuovo, inaugurato negli spazi del Quarto del Priore della Certosa di San Giacomo con l’allestimento “L’Isola dei Cesari. Capri da Augusto a Tiberio”.
Pregiate sculture in marmo, affreschi, ricco vasellame da mensa in ceramica e argento ed elementi architettonici costituiscono il ricco patrimonio di 120 oggetti e opere d’arte, alcune delle quali dei veri e propri capolavori, attraverso cui si racconta la storia dell’isola in un affascinante percorso.
Un percorso espositivo tra reperti e multimedialità
L’intero allestimento del Museo è stato pensato per mettere in evidenza il rapporto continuo e simbiotico con il mare, elemento per eccellenza che definisce Capri e che è visibile da ogni stanza del percorso espositivo. Cuore dell’esposizione sono i reperti rinvenuti sull’isola, finora conservati nei depositi della stessa Certosa e del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Ad arricchire il racconto anche numerosi oggetti provenienti principalmente dall’area campana e che finora erano custoditi nei depositi del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, di Paestum e Velia e di Ostia Antica.
Inoltre, presenti pezzi recuperati da recenti sequestri condotti dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Tra questi vi sono 3 bellissime coppe in argento rientrate dagli Stati Uniti e un suggestivo affresco riproducente un tempio, proveniente dall’area vesuviana.
Nel segno dell’accessibilità del Museo sono stati installati supporti multimediali, tra i quali uno schermo touch screen che, partendo da un modello tridimensionale dell’isola, permette di esplorare le 12 ville imperiali fatte edificare da Tiberio, il secondo imperatore romano che decise di soggiornare a Capri, ricordate dalle fonti antiche, e di ripercorrerne la storia.
Dalla natura selvaggia dell’isola alla vita dei Cesari
La visita al nuovo Museo Archeologico inizia in una sala dedicata alla natura selvaggia di Capri evocata in un dipinto di K.W. Diefenbach mentre una proiezione sulla volta richiama la natura odierna. La struttura è interamente dedicata all’isola in epoca giulio-claudia, momento fondamentale in cui Augusto acquisì Capri come proprietà imperiale e il suo successore Tiberio vi si stabilì portandovi l’Amministrazione e la corte. Come sottolinea il direttore generale Musei, Massimo Osanna, proprio per questo suo ruolo centrale nell’ambito della romanità l’isola aspettava e meritava questo museo, che si inserisce nel sistema museale nazionale.
Si prosegue nella seconda sala con la battaglia di Azio in seguito della quale Augusto nel 31 a.C. fondò un nuovo sistema politico. Si prosegue ammirando lo sfarzo e la raffinatezza delle residenze imperiali con oggetti di uso quotidiano e gli arredi esposti, e il racconto di un banchetto con il quale, secondo le fonti, Augusto omaggiò Capri dove trascorse 4 giorni prima della sua morte avvenuta a Nola il 19 agosto del 14 d.C.
La domus e l’isola di Tiberio
La successiva sala permette di conoscere la domus Augusta e i membri della famiglia giulio-claudia in una galleria di ritratti. Si prosegue con il racconto del vivere in villa, in uno spazio aperto tra il mare e i giardini mentre la sala 7 racconta l’isola di Tiberio, che ospitò filosofi, matematici ed astrologi.
Il percorso si conclude con la Grotta Azzurra, lo straordinario scrigno naturale trasformato in età tiberiana con la regolarizzazione delle sponde rocciose, in un suggestivo ninfeo dove a pelo dell’acqua emergeva il gruppo marmoreo di Nettuno e Tritoni.
La Certosa di San Giacomo fu edificata tra il 1371 e il 1374 dal conte Giacomo Arcucci, segretario di Giovanna I d’Angiò. Dopo aver subito ingenti danni nel corso delle incursioni dei pirati turchi, nel 1808 fu ristrutturata e ampliata. Diventando prima un ospizio e poi un carcere.
Edwin Cerio, sindaco nel 1921 promosse la realizzazione di un orto botanico nelle aree verdi per preservare la flora locale. Capri agli inizi del ‘900 divenne meta preferita di intellettuali ed artisti e da allora la Certosa di San Giacomo fu scelta quale sede di incontri, mostre ed esposizioni d’arte.
Silvia Bolognini