Col caldo, prezzi alle stelle in autogrill. Di Ascenzo: “Impariamo a “votare col portafoglio”
Con i picchi di caldo ormai sempre meno straordinari, anche l’acqua diventa molto più di un semplice alimento. E non è sicuramente il massimo, ma è successo a molti di trovarsi di fronte a richieste di 2,60 euro per una bottiglietta da 0,75 litri durante la sosta in autogrill proprio per rifiatare un po’ durante un viaggio sotto la candela del sole.
“Con le temperature elevate bisogna idratarsi – conferma Gianluca Di Ascenzo, presidente nazionale e coordinatore dell’ufficio legale del Codacons (il coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori) – e quindi l’acqua diventa sicuramente un bene di prima necessità. Per questo, invitiamo a segnalarci, a info@codacons.it, i prezzi anomali”.
Proprio sulla base delle segnalazioni, spiega Di Ascenzo, è possibile infatti trovare una soluzione al problema.
“Come per la benzina – spiega – possiamo pensare di realizzare una mappa interattiva, accessibile anche tramite app, in cui inserire i prezzi praticati dai vari autogrill, di modo che le persone possano regolarsi e scegliere dove fermarsi, frenando così chi prova a far cassa sfruttando la situazione di necessità legata al caldo”.
Mezzo litro, 1,50 euro: il prezzo è giusto
Di fronte alle cifre richieste da alcuni esercenti non è infatti possibile alcuna azione legale, anche se queste arrivano a volte ben oltre i limiti.
“Se il prezzo è pubblicato in maniera trasparente ed è affisso, di modo che il cliente sa a priori quanto deve pagare – conferma il presidente del Codacons – purtroppo possiamo solo scegliere se accettarlo o rinunciare all’acquisto. Sicuramente c’è chi se ne approfitta, ma non ci sono gli estremi legali per parlare di speculazioni”.
Al riguardo, Di Ascenzo conferma che, “per quanto siamo abituati a pagare un po’ di più in autostrada rispetto a un bar o ancor più a un supermercato, credo che quando si superano i 2 euro per mezzo litro d’acqua siamo di fronte a cifre eccessive”. “Considerato che, di solito, per una bottiglietta da mezzo litro al bar viene chiesto un euro – prosegue – posso calcolare che il prezzo accettabile in un autogrill arrivi fino a 1,50 euro. Anche se, con questa cifra, in un supermercato probabilmente si compra un’intera cassa d’acqua”.
Il consiglio, allora, è molto semplice: “Se ci rendiamo conto – riprende il legale – che i prezzi sono troppo cari, è meglio premunirsi, caricando abbondanti scorte d’acqua in macchina prima di partire: quando la berremo non sarà magari fresca, ma si risparmia. Anche perché un conto è l’obbligo di trasparenza, altro discorso è la quasi costrizione che si ha in autostrada, rispetto alla città dove si può scegliere più facilmente un altro negozio, di fermarsi in determinati posti, per non dover attendere altre decine di km o uscire e rientrare dalla tratta, pagando il pedaggio”.
“Votare con il portafoglio”
Al momento, il presidente del Codacons non ha ricevuto particolari segnalazioni o proteste da parte di consumatori sul tema (“ma me lo segno, se dovesse rendersi necessario muoversi in tal senso”, assicura). Anche perché, ammette, “noi italiani non siamo bravi in materia di class action come per esempio i consumatori statunitensi, che appena qualcuno se ne approfitta ricorrono a questo strumento”.
Tanto più in un periodo in cui tutti ci troviamo a fare i conti con gli effetti del’inflazione, soprattutto in tema di alimenti, quel che Di Ascenzo auspica è allora che anche nel nostro Paese si impari a “votare con il portafoglio”. “Con questa espressione – conclude – si intende la presa di posizione dei consumatori che, di fronte a prezzi troppo cari, boicottano la spesa nei negozi che li praticano. Un comportamento che, sempre in Nord America funziona, nei confronti delle aziende”.
Alberto Minazzi