Secondo il terzo Rapporto Ital Communications-Censis, l’83,5% delle persone si informa sul web, mentre 700 mila italiani non si informano affatto
Le notizie corrono sempre più in rete.
Oggi, circa 47 milioni di italiani, il 93,3% del totale, si informa quotidianamente e ben l’83,5% delle persone per farlo utilizza anche il web.
Sul fronte opposto, sono circa 3 milioni e 300 mila, corrispondenti al 6,7% del totale, coloro che hanno rinunciato a essere puntualmente informati su ciò che accade, mentre ben 700 mila italiani proprio non si informano.
Sono alcuni dei dati emersi nel terzo Rapporto Ital Communications-Censis “Disinformazione e fake news in Italia. Il sistema dell’informazione alla prova dell’Intelligenza Artificiale”.
Si affidano solo al web il 19% delle persone, soprattutto i giovani, tra i quali il 69,1% utilizza la messaggistica istantanea e il 76,6% i social media per informarsi.
In rete, nel bombardamento di informazioni che arrivano da sempre più fonti, è però sempre in agguato il rischio di incappare nelle fake news.
Molta comunicazione e fake news difficili da individuare
Dalla ricerca emerge come sia cresciuta la consapevolezza degli effetti devastanti che possono avere la disinformazione e le cosiddette fake news, che rendono sempre più complicato distinguere la buona dalla cattiva informazione. E la domanda tra sé e sé arriva spontanea quando ci troviamo a leggere in rete informazioni su un qualsiasi argomento: “Saranno vere?”
Secondo quanto risulta dal Rapporto, infatti, il 76,5% degli italiani ritiene che le fake news siano sempre più sofisticate e difficili da scoprire, il 20,2% crede di non avere le competenze per riconoscerle e il 61,1% di averle solo in parte.
Per contro ci sono i negazionisti, che si riscontrano soprattutto tra le persone anziane e chi ha un basso livello di scolarizzazione. Il 29,7% della popolazione nega l’esistenza delle bufale e pensa che non si debba parlare di fake news, ma di notizie vere che vengono deliberatamente censurate dai palinsesti che poi le fanno passare come false. Comunque, l’89,5% degli italiani pensa che sia necessario creare un’alleanza stabile tra tutti gli stakeholder che hanno interesse a far circolare un’informazione attendibile e di qualità per diffondere una maggiore consapevolezza sui pericoli della cattiva informazione e innalzare le competenze della popolazione.
Il caso riscaldamento globale
Tra gli argomenti di stretta attualità, che fanno parlare molto, a volte in modo confuso alimentando cattiva informazione, catastrofismo e addirittura negazionismo, c’è sicuramente il riscaldamento globale. Secondo quanto emerge dal rapporto, il 34,7% degli italiani è convinto che sul tema si faccia eccessivo allarmismo e il 25,5% ritiene che l’alluvione di quest’anno in Emilia Romagna sia la risposta più efficace a chi sostiene che si sta progressivamente andando verso la desertificazione. C’è poi un 16,2% delle persone convinto che il cambiamento climatico non esista. E sono ancora i fragili come i più anziani e i meno scolarizzati ad apparire più confusi e meno in grado di comprendere l’argomento con un percentuali rispettivamente del 18,3% e 18,2%.
Il capitolo Intelligenza Artificiale
L’Intelligenza Artificiale è un altro tema al centro dell’attenzione in questi ultimi tempi e che crea incognite al suo utilizzo nell’informazione. Secondo quanto evidenziato nel rapporto Ital Communications-Censis il 75,1% della popolazione ritiene che con l’upgrading tecnologico verso l’AI sarà sempre più difficile controllare la qualità delle notizie, mentre per il 58,9% può diventare uno strumento a supporto dei professionisti della comunicazione.
In generale l’85,8% degli italiani ha paura di farsi trovare impreparato di fronte a un cambiamento tecnologico e ritiene ci sia bisogno di far conoscere di più ai cittadini i vantaggi e i limiti dell’AI. Le agenzie di comunicazione, dove lavorano oltre 9 mila professionisti, si sono adattate ai cambiamenti che la vita digitale ha imposto alla comunicazione, ampliando le competenze di chi ci lavora e creando nuove figure a presidio del web. In questa direzione nell’ultimo anno i professionisti della comunicazione sono aumentati dell’11,3%.