Le decisioni del Governo per fronteggiare l’emergenza. Meloni: “Risposte immediate, ma efficaci nel medio periodo”
La strategia del Governo per fronteggiare gli eventi climatici estremi, esplosa in tutta la sua drammaticità in questa estate 2023, con l’Italia divisa tra incendi e tempeste, si basa su 2 piani: un piano-caldo e un piano-clima.
Tempistiche diverse per le misure già messe in campo e quelle annunciate in arrivo, quelle indicate da Palazzo Chigi. “Non possiamo e non dobbiamo – ha commentato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni – limitarci a interventi di emergenza. Ce la vogliamo mettere tutta per dare risposte immediate nel breve termine, ma efficaci nel medio periodo”.
Il decreto-caldo e la “cassa integrazione meteo”
Il Consiglio dei Ministri ha dunque prima di tutto approvato il decreto legge che introduce “Misure urgenti in materia di tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica”. In concreto, il “piano-caldo” aumenta le tutele per i lavoratori nelle emergenze climatiche, con riguardo soprattutto ad alcune categorie particolarmente esposte, come i lavoratori dell’agricoltura e dei settori edile, lapideo e delle escavazioni, a cui è esteso lo strumento già operante per altri settori.
Per le attività lavorative del periodo luglio-dicembre 2023, chiarisce il comunicato ufficiale, il testo prevede “la neutralizzazione, ai fini del calcolo dei limiti di durata massima di cassa integrazione ordinaria, dei periodi oggetto di trattamento ordinario di integrazione salariale per eventi oggettivamente non evitabili quali le eccezionali emergenze climatiche”. Sindacati e aziende possono anche concordare pause o riduzioni del lavoro negli orari più caldi, così come decidere di aumentare il ricorso allo smart working anche per altre categorie.
Si introduce quindi la possibilità di ricorrere al trattamento d’integrazione salariale agricola a seguito di eccezionali eventi climatici, per le sospensioni o riduzioni dell’attività lavorativa effettuate fino al 31 dicembre 2023, “anche in caso di riduzione dell’orario di lavoro, non conteggiando detti periodi di trattamento ai fini del raggiungimento della durata massima di 90 giornate l’anno stabilita dalla vigente normativa”.
Per consentire il ricorso alla “cassa integrazione meteo”, il Governo ha stanziato complessivi 10 milioni di euro, di cui 8,6 milioni per gli edili e 1,4 per gli agricoltori. Il decreto prevede anche l’intervento dei Ministeri del Lavoro, delle Politiche Sociali e della Salute per favorire la sottoscrizione di intese tra organizzazioni datoriali e sindacali per l’adozione di linee-guida e procedure concordate, recepibili con decreto, mirate alla riduzione dei rischi per i lavoratori.
Verso il piano-clima
Sempre guardando all’immediato, le prime risorse per le regioni che hanno dichiarato lo stato di emergenza dovrebbero arrivare a partire dalla prossima settimana, quando sarà formalizzato anche lo stato di emergenza nazionale. Intanto, sono stati stanziati 10 milioni per i rimborsi di voli aerei ed eventuali prenotazioni alberghiere non fruite ai turisti che avevano programmato le vacanze in Sicilia. Il risarcimento spetterà a partire dal giorno in cui è andata in blocco l’attività all’aeroporto di Catania.
In prospettiva, la premier ha anche annunciato che, nella prossima manovra, saranno aumentate le spese di manutenzione di veicoli e aerei, come canadair ed elicotteri. “Nei mesi scorsi – ha ricordato – il Governo ha già incrementato le assunzioni tra chi è chiamato a soccorrere. Ma non abbiamo tutti i mezzi necessari. Le emergenze saranno sempre più presenti e questo significa che dobbiamo anche fare quello che non si è avuto il coraggio di fare nel passato, cioè lavorare per mettere in sicurezza il territorio”.
Meloni ha dunque sottolineato che “ l’obiettivo di medio termine che il Governo si dà è quello di superare la logica degli interventi frammentati varando un grande piano di prevenzione idrogeologico”. I tecnici della cabina di regia sul dissesto sono già al lavoro sul Piano, che si prevede potrà essere completato entro la prima metà del 2024. Una rilettura del territorio alla luce dei cambiamenti climatici che sarà tradotta concretamente attraverso interventi mirati per centinaia di miliardi, come ha quantificato il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci.
Alberto Minazzi