Il chiarimento del Ministero: resta ancora possibile la proroga della scadenza del 31 agosto fissata nel 2007
A mettere in agitazione gli studenti chiamati a “conquistarsi” la promozione alla classe superiore attraverso gli esami di riparazione era stato un articolo pubblicato da “La Repubblica”. Il quotidiano aveva infatti spiegato come quest’anno, una circolare ministeriale di giugno avesse stabilito che le verifiche del recupero dei debiti formativi assegnati allo studente dai consigli di classe durante lo scrutinio finale dovessero avvenire tassativamente entro il 31 agosto.
In effetti, dal 2007, la data limite sarebbe proprio questa. Da allora, nei fatti gli esami hanno però continuato a svolgersi a inizio settembre. E il pronto chiarimento del Ministero dell’Istruzione e del Merito ha confermato che anche per il recupero dei debiti dell’anno scolastico 2022/23 gli studenti interessati potranno avere qualche giorno in più per studiare ed essere così in grado di dimostrare di aver colmato le insufficienze che ne avevano impedito la promozione diretta.
La nota del ministro Valditara
“Per venire incontro alle necessità organizzative e garantire la serenità degli istituti scolastici e delle famiglie, il ministro Giuseppe Valditara ha chiarito che non ci saranno modifiche alla prassi ormai consolidata nelle scuole”. Si conclude così la nota pubblicata ieri sul sito ufficiale del Ministero. Un’indicazione in tal senso, del resto, era già arrivata agli istituti a giugno, con un’altra circolare inviata un paio di giorni dopo quella in cui venivano invitati a non superare fine agosto.
“La regolamentazione del 2007, risalente all’ex Ministro Fioroni – aggiunge la nota – prevede il 31 agosto come data per verificare che gli studenti abbiamo recuperato i debiti scolastici; tuttavia in passato vi è sempre stata tolleranza fino alla prima settimana di settembre e comunque entro l’inizio delle lezioni. Come chiarito nella circolare trasmessa il 15 giugno dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, anche quest’anno la scadenza sarà prorogata fino all’8 di settembre”.
Esami di riparazione: l’evoluzione
Non si tratta dunque di un’eccezione, ma il rispetto della prassi. Che muove dall’apertura, già prevista nel decreto del 2007 (che ha cambiato anche le modalità di recupero dei debiti, con corsi di recupero e verifiche sia intermedie che estive), alla possibilità di tollerare eventuali ritardi, qualora sussistano particolari esigenze organizzative delle scuole. Un’eventualità che prevede, come logico, l’unico invalicabile limite della data di inizio del nuovo anno scolastico per il completamento delle verifiche e il conseguente inserimento dei dati nell’Anagrafe nazionale studenti.
Nel corso di un secolo, del resto, gli esami di riparazione, in Italia, hanno registrato un’evoluzione fino al modello attuale. Previsti dai regi decreti degli Anni ’20 del Novecento, gli esami di riparazione per gli studenti che non conseguivano la sufficienza sono stati cancellati per gli studenti di elementari e medie nel 1977. Nel 1995, alle superiori, si è quindi passati dagli esami all’obbligo di frequentare corsi di recupero organizzati dalle scuole per gli studenti in debito formativo che non hanno raggiunto i livelli di apprendimento previsti in alcune discipline di studio.
Alberto Minazzi