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Riapre il Museo del Settecento di Ca’ Rezzonico a Venezia

Riapre il Museo del Settecento di Ca’ Rezzonico a Venezia
Ca' Rezzonico (Venice)

Il 27 giugno l’open day gratuito. Dal 28, il celebre museo riaperto al pubblico

Dopo oltre due decenni dalla sua apertura, a quasi quattro anni dall’acqua alta che ha fortemente compromesso il piano terra e dopo otto mesi di restauro, Palazzo Ca’ Rezzonico riapre le sue porte al pubblico.
Con esso, ritorna nella collezione dei Musei Civici di Venezia l’esposizione del Settecento Veneziano: una finestra sul tramonto della Serenissima pre-napoleonica, affacciata sul Canal Grande della città lagunare.
Martedì 27 giugno è previsto l’open-day a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria; da mercoledì 28 Ca’ Rezzonico sarà ufficialmente riaperto al pubblico.

Il Museo del Settecento Veneziano tra giardini, arredamento e donazioni

Il Museo del Settecento Veneziano si sviluppa sui quattro piani del palazzo tardo rinascimentale.
Al piano terra, oltre alle consuete zone d’ingresso, è presente un piccolo giardino abbastanza ampio da accogliere piccole rappresentazioni teatrali.
Il percorso museale inizia dal grande scalone d’onore progettato da Giorgio Massari, che porta a undici sale arredate e affrescate secondo il gusto settecentesco.
Al secondo piano, il portego dei dipinti, dominato da due tele del Canaletto e dagli affreschi del Tiepolo.

Portego, Ca’ Rezzonico (Fondazione Musei Civici di Venezia), Venezia. Courtesy of Fondazione Musei Civici di Venezia. @ Andrea Avezzù

Il terzo piano infine ospita la pinacoteca Egidio Martini, una delle più importanti donazioni alla città, fatta a inizio Novecento, che raccoglie dipinti veneziani dal Quattrocento al secolo scorso.

La riapertura e le nuove opere esposte

“La collezione permanente – afferma Alberto Craievich responsabile della sede museale –  si arricchisce di alcune opere custodite per decenni nei depositi” come le sculture del Corradini, del Morlaiter e i dipinti delle Battaglie di Francesco Guardi. Vi sono inoltre nuove acquisizioni: il cassettone intarsiato del celebre ebanista Giuseppe Maggiolini e il raro bozzetto di Giambattista Piazzetta raffigurante l’Estasi di San Francesco, suo dipinto del 1729. Nel frattempo, prosegue il restauro delle collezioni del Gabinetto dei disegni e delle stampe della Fondazione.
Oltre all’incremento delle opere, la restaurazione di Ca’ Rezzonico ha visto nel concreto l’ammodernamento degli spazi interni, soprattutto al piano terra.
“In quest’ottica sono stati progettati diversi spazi con un’attenta scelta qualitativa dei materiali. Le nuove destinazioni d’uso vedono un primo recupero funzionale che riunisce bookshop e biglietteria. Si prosegue con un ampio guardaroba e una sala di intrattenimento con attività inclusive aperta al pubblico, così come la caffetteria che, rinnovata negli arredi, offre l’affaccio sul Canal Grande. In questo modo cittadini e visitatori potranno intrattenersi in una nuova hall museale aperta a tutti, progettata non solo per potersi incontrare ma che regala un’anteprima alla visita dei piani superiori”, afferma la Presidente di Fondazione MUVE, Mariacristina Gribaudi.

Ca' Rezzonico
Salone da ballo, Ca’ Rezzonico (Fondazione Musei Civici di Venezia), Venezia. Courtesy of Fondazione Musei Civici di Venezia @ Matteo de Fina

Il Palazzo Ca’ Rezzonico, dal Seicento a Robert Browning

L’idea di costruire un nuovo palazzo sul Canal Grande risale al Seicento con la famiglia Bon, esponente dell’aristocrazia veneziana, che affidò il progetto al famoso architetto Baldassarre Longhena. Rivelandosi la realizzazione fin troppo costosa, i lavori furono interrotti e poi ripresi nel 1750 dal nuovo proprietario, Giambattista Rezzonico, che portò a termine l’edificio che prese il suo nome, a testimoniare il suo nuovo status sociale, affidando i lavori a Giorgio Massari.
Nel corso dell’Ottocento Ca’ Rezzonico cambiò spesso inquilini, arrivando a ospitare il famoso poeta vittoriano Robert Browning nei suoi ultimi tre anni di vita – vi morirà nel 1889 – e successivamente il grande musicista Cole Porter, nel biennio 1926-27.
Ridotto poi a una mera “scatola vuota”, venne acquistato nel 1935 dalla città di Venezia per ospitare le collezioni d’arte del Settecento.

Ca' Rezzonico
Sala Longhi, Ca’ Rezzonico (Fondazione Musei Civici di Venezia), Venezia. Courtesy of Fondazione Musei Civici di Venezia @ Andrea Avezzù

I benefattori del restauro di Ca’ Rezzonico

La nuova ristrutturazione del palazzo settecentesco è stata resa possibile dall’intervento dell’Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori – ANCC-COOP – che, dall’annata alluvionale del 2019 ha destinato l’1% dei ricavi dei suoi prodotti al museo.
“Grazie alla rete dei soci e consumatori di tutte le nostre cooperative si è potuti arrivare all’importante obiettivo di 450.000 euro donati. Oggi siamo soddisfatti che quel contributo nato dalle scelte di acquisto e fortemente motivato dalla solidarietà diventi un atto concreto” ha riferito Marco Pedroni, presidente dell’associazione.
Alla donazione delle cooperative si è aggiunto l’intervento dell’amministrazione comunale e dei Musei Civici di Venezia, che hanno sistemato l’illuminazione del primo e del terzo piano, oltre che di alcune aree del giardino.

Ca' Rezzonico
La farmacia, Ca’ Rezzonico (Fondazione Musei Civici di Venezia), Venezia. Courtesy of Fondazione Musei Civici di Venezia. @Andrea Avezzù

“Voglio ringraziare i mecenati che generosamente contribuiscono al restauro e alla tutela del patrimonio artistico della nostra città e del nostro territorio e le cui donazioni sono cresciute in questi anni –  sottolinea il Sindaco Luigi Brugnaro – in un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato. Riaprire Ca’ Rezzonico è un motivo di orgoglio: potremo così ampliare l’offerta culturale cittadina, con uno straordinario museo d’ambiente che nelle sue sale  conserva il fasto e lo splendore di una dimora del Settecento veneziano, oltre a presentare opere di una delle stagioni più felici dell’arte europea“.

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