Il riconoscimento si unisce ai 4 anni dell’assegnazione delle Olimpiadi invernali. Una territorio che che si presta a qualsiasi attività sportiva, sia a livello agonistico sia amatoriale
“Ne sono fermamente convinto: il Veneto è da sempre una grande palestra a cielo aperto. E da oggi può fregiarsi ufficialmente del titolo di Regione Europea dello Sport 2024”.
Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, annunciando la comunicazione ricevuta da Gian Francesco Lupattelli, presidente di Aces Europe.
Il riconoscimento dell’associazione no-profit con sede a Bruxelles, che opera in sinergia con la Commissione Europea e in qualità di Federazione delle associazioni delle capitali e città europee dello sport per la promozione di politiche sportive nel territorio, è l’ennesima conferma che “consacra il binomio indissolubile Veneto-sport”, ha aggiunto Zaia.
Non bisogna infatti dimenticare che il 24 giugno del 2019, esattamente 4 anni fa, la 134^ sessione del Comitato Olimpico Internazionale assegnò alla candidatura Milano-Cortina le Olimpiadi invernali del 2026.
“A volte i sogni diventano realtà. Bisogna crederci e inseguirli con tenacia. Arriveranno”, il commento del presidente per l’anniversario.
Il Veneto “Regione europea dello sport” 2024
Alla base della proposta di Aces Europe ci sono numeri oggettivi.
In Veneto, ricorda Zaia, il 43,8% della popolazione pratica sport. A livello nazionale, il Veneto si colloca al secondo posto in Italia per numero di atleti, con 481.517 tesserati, pari al 10,4% del totale, e al terzo per quello di società: 5.435, pari all’8,7% del totale.
L’associazione non profit ha dunque compiuto sopralluoghi in tutto il territorio regionale, mettendo in luce, in tutte le province, “realtà di eccellenza nelle più svariate discipline. Il Veneto si è confermato una terra dalla grande vocazione sportiva e, grazie alla sua conformazione geografica, in grado di offrire un sistema territoriale e infrastrutturale che si presta a qualsiasi attività sportiva sia a livello agonistico sia amatoriale”, aggiunge il presidente.
La Regione si dichiara dunque pronta per la nuova sfida, definita “un traguardo rilevantissimo che porta con sé un’ulteriore visibilità per la nostra terra, con straordinarie ricadute sociali ed economiche ed eventi internazionali”. “Anche per la partita del 2024 il Veneto è pronto, come sempre, a dare il meglio di sé”, conclude il governatore.
Milano-Cortina 2026: il ricordo dell’assegnazione
L’appuntamento del prossimo anno può dunque fungere anche come una sorta di “prova generale” delle Olimpiadi invernali 2026.
Un evento per il quale la candidatura italiana a Losanna ottenne una nettissima maggioranza, ottenendo 47 voti contro i 34 della principale antagonista (la svedese Are).
“Quel giorno – ricorda – tutta la delegazione italiana provò un’emozione indescrivibile. Eravamo riusciti a portare in Veneto l’evento top degli sport invernali, su montagne che il mondo ci invidia, ma che avevano bisogno di un futuro di prospettiva e di una sorta di “piano Marshall” per rilanciarsi dopo anni di difficoltà”.
Olimpiadi: il punto sui preparativi
L’anniversario ha fornito l’occasione per fare il punto sullo stato dell’arte nell’avvicinamento all’evento. “Oggi – prosegue il presidente – abbiamo di fronte 3 anni di lavoro intenso, che però, agendo in squadra con Governo, Cio, Coni, Lombardia, Trentino, i Comuni di Milano e Cortina, ha superato gli inevitabili intoppi della burocrazia e avviato la fase della messa a terra dei progetti”.
Un’Olimpiade che si sta organizzando nel massimo rispetto dell’ambiente e del minimo impatto, recuperando per esempio un’opera simbolica come la pista di bob di Cortina, che prolungherà il suo ritorno in attività anche dopo la rassegna a cinque cerchi. Importante, nella prospettiva degli impianti, anche la recente disputa dei Mondiali di sci, che ha offerto l’opportunità di un ulteriore efficientamento delle piste.
E le Olimpiadi, non va dimenticato, lasciano in dote al territorio interventi infrastrutturali, nello specifico a partire dalle varianti di Cortina e Longarone, e un ritorno di immagine da sfruttare sul piano del turismo.
Alberto Minazzi