Secondo gli operatori sui mercati mondiali, il nostro Paese è una delle attuali principali locomotive economiche
La Germania è in recessione, ma anche rispetto ad altri tradizionali Stati europei di riferimento sui mercati internazionali, come Francia e Regno Unito, per le multinazionali, le grandi banche e i fondi di investimento è avvenuto il sorpasso.
È l’Italia, dopo anni a rincorrere sulla strada dello sviluppo, una delle nuove locomotive dell’economia.
Una tendenza che emerge oggettivamente dagli stessi numeri relativi agli investimenti stranieri.
Il gruppo americano Blackstone, una delle più grandi società finanziarie al mondo, specializzata tra gli altri nei settori del private equity e degli investimenti immobiliari, ha infatti previsto investimenti per ben 15 miliardi di dollari in Italia, che riuscirebbe a trasmettere agli operatori maggior fiducia rispetto agli altri grandi Paesi europei anche per la maggior capacità affrontare gli attuali cicli globali, contraddistinti da un’elevata instabilità.
Basti pensare che, negli ultimi 3 anni, il Pil italiano ha fatto segnare un +13% a fronte, per esempio, del +4% tedesco.
Gli ultimi sviluppi confermano il trend già evidenziato a inizio anno dal report di Ernst & Young, che ha definito il 2022 “anno record per il venture capital in Italia”. I finanziamenti di investimenti con prospettive di reddito e rischio elevati operati dalle finanziarie nelle aziende sulla base delle loro elevate prospettive di crescita lo scorso anno hanno infatti superato i 2 miliardi di euro, con un +67,3% del 2021.
Un dato, quello sottolineato dall’EY Venture Capital Barometer, “in controtendenza rispetto a ecosistemi più maturi in Europa, quali Regno Unito e Germania, dove i volumi investiti sono rimasti sostanzialmente stabili”. A favorire questo risultato, prosegue l’analisi, è stata la presenza di numerose singole operazioni di raccolta superiori ai 100 milioni di euro, che hanno visto l’interesse di molti investitori internazionali, i cui capitali rappresentano circa il 40% della raccolta complessiva, con una crescita degli investimenti di oltre il 50% su base annua.