Secondo uno studio della Texas University, la donna perfetta non è più la top model magrissima ma quella con un corpo più pieno e curve abbondanti.
Non chiamatele curvy. Le donne taglia 46, con un fisico morbido e sinuoso sono apprezzate dagli uomini e dalla scienza.
Che va a scardinare i canoni della magrezza assoluta della moda asserendo che il fisico perfetto sta in dimensioni generose.
Torna dunque alla ribalta il classico 90-60-90 insomma, le misure dei corpi definiti “a clessidra“.
Gli standard sono mutati, tanto che uno studio della Texas University ha indicato la perfezione in un indice di massa corporea pari a 18, 85, un busto di 93 centimetri, una vita di 61, fianchi di 87 e un rapporto tra fianchi e vita dal valore compreso tra 0,65 e 0,75 cm.
Numeri che si identificano in Kelly Brook, la modella, attrice e conduttrice televisiva britannica che rispecchia perfettamente queste proporzioni fisiche.
Lo studio con i corpi fotorealistici del 3D
Lo studio ha coinvolto 40 donne e 40 uomini di età media compresa tra i 19 e i 20 anni ai quali è stato chiesto quale fosse la dimensione e la forma del corpo ideale che avrebbero voluto per se stessi e per i propri partner.
La risposta doveva esser data utilizzando un software interattivo 3D con il quale i candidati hanno potuto produrre un corpo fotorealistico, maschile e femminile, virtuale impostando i valori desiderati.
La sorpresa è arrivata quando i ricercatori hanno constatato che “il corpo femminile ideale impostato dalle donne era molto simile alla partner ideale creata dagli uomini e che il corpo maschile ideale impostato dagli uomini era molto simile al partner ideale impostato dalle donne”. Entrambi non rispondenti ai canoni di magrezza che sembrano oggi in voga.
L’intelligenza artificiale e i “vecchi” canoni estrapolati dalla rete
Se però da un lato la scienza ci dice questo, per contro, il modello di perfezione, femminile e maschile, indicato dall’intelligenza artificiale rimanda ancora a figure diverse: quelle dei corpi muscolosi e palestrati.
Esiste dunque un vero corpo ideale?
Considerato che la costante lotta per ottenere un corpo sottopeso o, al contrario, con la massa corporea propria delle culturiste porta molte donne a comportamenti alimentari sbagliati o ad allenamenti eccessivi, promuovere un’immagine di forme più generose potrebbe aiutare molte donne a una considerazione migliore del proprio corpo.
Mens sana in corpore sano
«Attenzione però a non pensare “grasso è bello” – sottolinea Alessandra Graziottin, direttore del Centro di ginecologia del San Raffaele Resnati di Milano e presidente della onlus Fondazione Graziottin -. Al di là di quelli che possono rivelare i vari studi, una premessa è indispensabile e riporta al concetto di mens sana in corpore sano. Per arrivare a un benessere per il nostro corpo e per la nostra mente ci sono due regole fondamentali. La prima è che tutti dovremmo uscire alla mattina e camminare almeno 30 minuti ogni giorno. Questo perché la camminata permette di bruciare calorie e quindi tenere sotto controllo il peso corporeo, ha effetti positivi sulla circolazione del sangue e l’attività del cuore e diminuisce i dolori muscolari. La seconda è di mantenere una corretta postura durante l’attività motoria».
I benefici effetti della camminata
«Sono molti i benefici della camminata quotidiana – continua Graziottin – . Stimolare la ghiandola pineale (una ghiandola neuroendocrina situata nel cervello e che produce melatonina – l’ormone responsabile della regolazione del ritmo sonno /veglia, ndr) ha un ruolo chiave oltre che per il mantenimento della normale funzione fisiologica del corpo anche per ritardare l’invecchiamento e ridurre l’insorgenza di malattie cardiovascolari.
Con una camminata quotidiana aumentano la dopamina e l’endorfina (sostanza prodotta dal cervello che aiuta a alleviare il dolore, ridurre lo stress e generare una sensazione di euforia e benessere, ndr). Camminare, soprattutto all’aria aperta, nella natura e durante le ore di luce, porta benefici generali perché accelera il metabolismo e riduce il rischio di diabete aiutando a metabolizzare il glucosio e attiva tutto il corpo. Fare attività fisica, non necessariamente in palestra, fa produrre anche irisina, un ormone che aiuta a riparare le cellule nervose. Serve anche a scaricare emozioni negative e avere un impatto positivo sull’umore».
La nuova era delle dimensioni più generose
Una cosa esclude l’altra?
In realtà no, perché la bellezza va di pari passo con il benessere. Mens sana in corpore sano, appunto.
E se già Socrate individuava tre tipi di bellezza, quella ideale che rappresenta la natura, quella spirituale, che esprime l’anima attraverso lo sguardo e quella utile quando risponde a una funzione, perché non aggiungerne un quarto, ossia quella del benessere di un corpo morbido ma sodo, che beneficia del movimento senza ambire per forza di cose alla muscolatura di un bodybuilder né preferire il fisico piatto e asettico di certe modelle?