La presidente della Commissione Europea in Laguna per l’evento organizzato in occasione della Biennale di Architettura
“Il nuovo Bauhaus europeo ci sta indicando la strada” per un miglior utilizzo dello spazio e delle risorse. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ne è convinta. E lo ha sottolineato, in occasione della sua presenza a Venezia, da lei stessa definita “laboratorio del futuro” nell’intervento che ha aperto all’università Iuav i lavori dell’evento collaterale della Biennale di Architettura “From collective thinking to creative disputes”.
Palladio, i tre principi del nuovo Bauhaus europeo e l’Ucraina
Un collegamento tra Venezia e il nuovo Bauhaus europeo è stato individuato dal von der Leyen nella figura di Andrea Palladio.
La presidente ha infatti declinato al presente l’idea di fondo della perfetta costruzione del grande architetto, illustrando quelli che devono essere oggi i 3 princìpi di riferimento.
“Il primo – ha detto, traducendo nell’ottica attuale l’originale idea di “solidità” – è la sostenibilità, guardando alle future generazioni. Il secondo è la bellezza, perché il necessario può essere anche bello. E il terzo è l’inclusività, perché nessuno deve essere lasciato indietro. Vogliamo dare una forte connotazione sociale all’idea palladiana di utilità”.
Un concetto che la presidente ha quindi applicato in una concreta prospettiva futura: “Noi – ha detto – ricostruiremo il bellissimo Stato dell’Ucraina all’insegna della sostenibilità. L’obiettivo è quello di una ricostruzione che sia più sostenibile, più inclusiva e più bella. L’Ucraina vincerà la guerra e riprenderà a correre”.
Venezia, l’Emilia Romagna e i cambiamenti climatici
“Venezia – ha scritto von der Leyen su Twitter dopo il giro in gondola insieme al sindaco Luigi Brugnaro – è una meraviglia del mondo. Ma questo gioiello del patrimonio europeo è minacciato dal cambiamento climatico. Possiamo agire e preservarlo. Dobbiamo fare ogni cosa – ha poi ribadito nel corso del suo intervento introduttivo all’incontro allo Iuav – per combattere il cambiamento climatico e ridurne gli impatti. Ma tutto dipende dalla nostra velocità d’azione”.
Un riferimento, sul tema, non poteva non andare anche all’Emilia Romagna. “Questo mese – ha ricordato – l’Italia ha sofferto del devastante impatto dei cambiamenti climatici e delle forze naturali. Ma in Emilia Romagna ho visto anche la incredibile reazione della gente, l’enorme solidarietà dei vicini, con l’arrivo degli “angeli del fango” volontari da tutta Italia, ma anche da Francia, Belgio, Slovacchia e Slovenia”.
“Quel che voglio dire a queste popolazioni – ha proseguito – è che non sono sole, che l’Europa è con loro. E che la ricostruzione dovrà bilanciare natura e uomo”.
La presidente ha ricordato quindi i 6 miliardi di euro previsti nel Next Generation Eu per consentire all’Italia di ridurre i rischi di inondazioni e frane.
“Dobbiamo fare della natura il nostro partner nella lotta contro i cambiamenti climatici”
L’Italia, Venezia e il nuovo Bauhaus europeo
Tornando sul tema centrale dell’incontro, Ursula von der Leyen ha quindi ammesso che “l’Italia è un driver importante per il nuovo Bauhaus europeo, fonte di ispirazione per il movimento. Ho notato qui una risposta incredibilmente entusiasta”.
La presidente ha quindi raccontato 3 storie italiane che l’hanno impressionata. Una l’ha chiamata “Bauhaus delle montagne”, relativo a un progetto portato avanti in Alto Adige. Poi il “Bauhaus delle frontiere”, riportando il caso di Toppolo, al confine tra Italia e Slovenia, dove si sono superate non solo le distinzioni tra Paesi confinanti, ma anche quelle “tra civiltà umana e natura”
Prima ancora, von der Leyen ha parlato del “Bauhaus del mare”: il caso veneziano del waterfront di San Basilio e Santa Marta, dove si è intervenuti per rilancio attraverso nuove residenze per gli studenti e nuove attività economiche. Una citazione che si ricollega direttamente alle parole introduttive dei lavori del sindaco Brugnaro.
“Il progetto di rilancio della città parte dalla vita dei cittadini. L’idea della sostenibilità nasce dalla sostenibilità delle persone. A Venezia possiamo diventare luogo di elaborazione delle risposte ai cambiamenti climatici”, aveva detto il primo cittadino.
Alberto Minazzi