Nella serata di mercoledì 24 maggio, il curioso esperimento di trasmissione tra pianeti. Lanciata una sfida globale: chi saprà interpretare il misterioso segno dallo spazio?
E se su Marte ci fosse vita?
La domanda, estesa all’intero spazio al di fuori della Terra, è uno dei quesiti che l’uomo si è posto praticamente da sempre.
Un quesito al quale, al momento, non hanno contribuito a dare una risposta nemmeno i progressi della scienza, che hanno consentito all’uomo di spingersi ben oltre i confini del proprio pianeta.
Proprio l’evoluzione delle tecnologie spaziali, però, permetterà adesso al genere umano di “sostituirsi” a ipotetici omini verdi marziani in un esperimento di comunicazione interplanetaria in cui scienza e fantascienza si uniscono in un mix ad arte e gioco.
Un messaggio da Marte
L’idea di inviare un messaggio in grado di solcare le immense distanze del sistema solare e mettere così in comunicazione civiltà diverse non è assolutamente nuova.
Un conto, però, è farlo con la fantasia letteraria, ben altro tradurlo in pratica. E così, se l’ispirazione del progetto “A sign in space” dell’artista Daniela de Paulis è il racconto “Un segno dallo spazio” contenuto nelle “Cosmicomiche” di Italo Calvino, nella sua realizzazione sono coinvolti istituti scientifici di assoluto livello.
A collaborare all’evento, fissato per le ore 21 (italiane) del 24 maggio 2023, sono infatti l’Istituto Nazionale di Astrofisica,l’ Agenzia Spaziale Europea, il Seti Institute (che trasmetterà in diretta l’esperimento) e il Green Bank Observatory.
La trasmissione del messaggio sarà quindi effettuata, direttamente dall’orbita di Marte, dalla sonda Trace Gas Orbiter della missione ExoMars. E la ricezione, dopo 16 minuti di viaggio del segnale attraverso lo spazio, è affidata a 3 radiotelescopi, che potranno in tal modo testare sul campo anche le tecnologie specifiche.
L’interpretazione: una sfida globale
In Italia (a Medicina, nel Bolognese, che ospita il radiotelescopio gestito dall’Inaf) e negli Stati Uniti (in California, attraverso l’Allen Telescope Array del Setil Institute, e in West Virginia, grazie al Robert C. Byrd Green Telescope) sarà quindi “ascoltato” e registrato il messaggio.
Un testo codificato, pensato per simulare un segnale proveniente da una civiltà extraterrestre, con un contenuto top secret ideato da de Paulis insieme a un gruppo di ricerca interdisciplinare, che lanciano una sfida globale: chi saprà interpretarlo?
“Ricevere un messaggio da una civiltà extraterrestre – spiega l’artista – sarebbe un’esperienza profondamente trasformativa per tutta l’umanità. A Sign in Space offre l’opportunità senza precedenti di provare in modo tangibile e prepararsi a questo scenario attraverso la collaborazione globale, promuovendo una ricerca di significato senza termine prestabilito, che coinvolge tutte le culture e discipline”. Chiunque può dunque partecipare alla sfida, scaricando i dati al termine della diretta e unendosi alla discussione sul sito ufficiale e sulla piattaforma online Discord.
Perché il progetto non si fermerà qui, con webinar in inglese già previsti per le prossime settimane (quello dell’Inaf è stato organizzato per il 31 maggio) per guidare il pubblico nell’impresa.
Alberto Minazzi