La Rete Sismica Nazionale ha registrato il movimento tellurico poco prima della mezzanotte di martedì 28 marzo
La terra ha tremato nella notte in Molise.
Una forte scossa di magnitudo 4.6 è stata registrata alle 23.53 dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia INGV con epicentro a due chilometri a ovest di Montagano (Campobasso), un paese di 1086 abitanti, a una profondità di 23 chilometri.
La Protezione Civile comunica che non sono stati segnalati danni a persone o cose.
Ma la paura ha portato la gente in strada e molti hanno dormito in macchina per il timore di rientrare in casa. Oggi, scuole chiuse.
Il terremoto sentito in tutta la regione e anche in Abruzzo, Campania, Puglia e Lazio
La scossa è stata avvertita in modo particolare nei Comuni di Montagano, Ripalimosani, Matrice, Castellino, Civitacampomarano, Lucido. Per la sua elevata entità si è però sentita in tutta la regione e anche in Abruzzo, Campania, Puglia e Lazio.
Tanta la paura tra i cittadini delle località interessate.
Per dar loro riparo durante la notte, il sindaco di Montagano ha aperto la struttura polivalente dove potersi rifugiare.
Tantissime le chiamate ai Vigili del Fuoco.
In via precauzionale e per meglio accertare eventuali danni agli edifici le scuole nella giornata di oggi le scuole nei Comuni interessati dall’evento restano chiuse. Attualmente sono in corso controlli per verificare eventuali danni.
Un altro terremoto in provincia di Campobasso, magnitudo 3.1, già era stato registrato nella giornata di ieri 28 marzo alle 2.20 a Sant’Elia a Pianisi. Avvenuto al confine regionale, è stato avvertito anche in Puglia, a Carlentino in provincia di Foggia, a 11 chilometri dall’epicentro.
Lo sciame sismico è continuato fino a stamattina
Il terremoto è stato avvertito su un’area molto larga e lo sciame, dopo la scossa più intensa di ieri sera delle 23.53 nel Comune di Montagano, è continuato fino a oggi.
Tra la notte e le prime ore del mattino si sono susseguite una decina di scosse.
L’ultima, alle 6.54 è stata di magnitudo 2.4, mentre la più forte registrata nella sala sismica dell’istituto Nazionale di geofisica e Vulcanologia è quella delle 6.43 con magnitudo 2.6.
Poiché per la scossa delle 23.53 di magnitudo 4.6 è stata calcolata una profondità di 23 chilometri, come spiega INGV, l’alta profondità potrebbe aver diffuso su una zona molto grande l’energia liberata dalla scossa evitando però gravi danni alle costruzioni in superficie. Tuttavia, spiega l’Istituto, la pericolosità sismica dell’area è molto alta.
L’evento è infatti avvenuto in un’area caratterizzata da una sismicità frequente con diverse sequenze sismiche avvenute nel 2002, 2013, 2016 e 2018.
Terremoto anche in zona Campi Flegrei
Nella giornata di ieri la terra ha tremato anche nella zona Campi Flegrei.
Una scossa di magnitudo 2.2 ha interessato la parte occidentale di Napoli e Pozzuoli.
Si tratta di eventi sismici frequenti nella zona a causa del bradisismo, ovvero il ciclo di innalzamento e abbassamento del suolo causati dall’attività della camera magmatica presente in profondità.