Nelle giornate di sabato 1 e domenica 2 aprile 2023 le prime visite primaverili alla scoperta dell’ambiente lagunare
Esiste una Venezia che anche pochi veneziani conoscono.
E che regala un tuffo nel passato, immersi in uno scenario di incomparabile bellezza.
Tra ghebi e barene, lungo una cinta muraria che delimita un ecomuseo vitale e un prezioso scrigno naturalistico tutto da scoprire.
Uno dei percorsi più atipici è quello nell’isola del Lazzaretto Nuovo, circa 9 ettari nella Laguna Nord di Venezia in cui, come testimoniano alcuni reperti archeologici, la presenza umana risale all’età del bronzo.
Chiamata nel 1005 anche “Vigna Murada” per le mura che la circondano, l’isola, nell’XI secolo monastero benedettino circondato da saline, dal 1468 Lazzaretto dove le navi in entrata si fermavano per la quarantena necessaria per scongiurare il contagio della peste e nel 1800 roccaforte difensiva di Venezia, è oggi un vitale ecomuseo grazie a un progetto non-profit che vede la partecipazione di persone e realtà di tutto il mondo.
“Il sentiero delle barene”
“Il sentiero delle barene” è una delle passeggiate più immersive che si possono fare nell’ecosistema lagunare.
Proposto da Ekos Club e Archeoclub d’Italia già sabato 1 e domenica 2 aprile, consiste in un’esplorazione di circa due ore guidata dai volontari delle due associazioni e offre un’esperienza indimenticabile tra ghebi – i piccoli canali di barena -, boschetti di allori, pruni selvatici e piante di cannuccia palustre, flora e avifauna di ogni tipo. Si possono incontrare lungo il sentiero, solo per citare alcuni esempi, garzette e aironi, oltre alle vegetazioni tipiche di barena come il Limonium. Un’anteprima di primavera in corrispondenza proprio delle prime fioriture e delle prime nidificazioni.
Il percorso si snoda per circa un chilometro fuori dalla cinta muraria dell’isola, lungo l’antico “giro di ronda” delle sentinelle.
Una passeggiata che racconta lo straordinario ecosistema e paesaggio lagunare a rischio scomparsa e l’equilibrio tra uomo, ambiente e cambiamenti climatici.
Un patrimonio naturalistico da salvaguardare
«Il luogo vale una visita anche per gli stessi veneziani che non conoscono il patrimonio naturalistico della Laguna – sottolinea Giorgia Fazzini presidente di Ekos Club – e per tutte le persone che desiderano immergersi a 360 gradi nel relax e nell’atmosfera tutta particolare che vi si respira. Venezia è la sua laguna e la laguna è un ecosistema che deve essere conosciuto per le sue ricchezze e soprattutto tutelato. E’ una passeggiata naturalista, organizzata con la collaborazione del Museo di Storia Naturale di Venezia, che vuole porre l’attenzione proprio su un patrimonio prezioso che deve essere salvaguardato. Nel giro di un chilometro c’è un mondo meraviglioso e sorprendente da scoprire».
Basti pensare, spiega Giorgia Fazzini, che nell’ultimo secolo è scomparso il 70% delle barene originarie ed è triplicata la profondità media delle acque con forti ripercussioni ecologiche, ma anche economiche, affettive e identitarie per gli abitanti.
«Dall’alto dei bastioni poi – aggiunge Giorgia Fazzini – si gode di una vista mozzafiato su Venezia».
Lungo il sentiero, 12 pannelli spiegano come si è formata la laguna e perché rischia di essere ulteriormente distrutta. Le visite sono prenotabili fino a esaurimento dei posti disponibili nel sito www.lazzarettiveneziani.it se si necessita di ulteriori informazioni si può mandare una mail a info@lazzarettiveneziani.it
L’isola che promuove la conoscenza dell’ecosistema con il progetto “Lazzaretti veneziani”
Il Lazzaretto Nuovo è un vero e proprio Museo a cielo aperto, immerso nel verde.
All’interno della cinta muraria l’esposizione e il percorso archeologico open air, si trovano nel grande giardino dove lungo i viali a raggiera sopravvivono al tempo gelsi bicentenari. L’aspetto boscoso comune alle isole lagunari prima della colonizzazione umana è testimoniato anche da altre aree alberate nelle quali si possono vedere frassini, pioppi, pruni selvatici. All’esterno, il perimetro dell’isola spontaneamente nella laguna originaria, le barene. Il termine dialettale “baro” significa cespuglio incolto. Sono infatti l’ambiente più particolare dell’ecosistema lagunare.
L’isola del Lazzaretto Nuovo si può scoprire solo con visita guidata su prenotazione nel periodo che va da aprile a ottobre, nei mesi di marzo e novembre è possibile richiedere una visita ad hoc.
Il Lazzaretto Nuovo tra il 20% dei musei italiani che in un anno supera 10mila visitatori
«E’ un luogo di identità territoriale – conclude Giorgia Fazzini -. Dobbiamo ringraziare i volontari delle associazioni Ekos Club e Archeoclub di Venezia che in questi anni hanno restituito l’isola alla collettività in collaborazione con enti e istituzioni riattivandone l’anima secolare. Il 2022 è stato per l’isola con il suo progetto “Lazzaretti veneziani” un anno di grande successo che l’ha portata a far parte del 20% di musei in Italia che supera i diecimila visitatori in 12 mesi».
Oggi l’isola rivive ed è aperta alla cittadinanza, alle famiglie e alle scuole, agli appassionati e agli studiosi. Dal prossimo aprile prenderanno il via anche le visite speciali “Il Sentiero delle Barene dall’Acqua”, che prevede il giro dell’isola in kayak e il “Sentiero delle Barene dall’Aria” con l’introduzione a birdwatching e biowatching.
Silvia Bolognini
Splendido ma vorrei essere informata prima che le prenotazioni siano complete
bisogna prenotare? e quanto costa questa escursione?
Buongiorno Rossana, sì, è necessaria la prenotazione. Trova ogni informazione accedendo attraverso il link che trova all’interno dell’articolo.
Grazie per l’attenzione
Che dire …..da una veneta di nascita e meravigliosa venezia unica