La sentenza del Tar conferma gli attuali confini regionali sul gruppo montuoso più alto delle Dolomiti
Il ghiacciaio della Marmolada, il tetto delle Dolomiti con i suoi 3.343 metri, appartiene al Comune di Canazei (e quindi al Trentino Alto Adige).
Quello di Rocca Pietore (e quindi il Veneto) si dovrà accontentare delle aree di Serauta e Punta Rocca, dove arrivano le funivie che collegano la valle alla cima del gruppo montuoso.
Lo ha deciso il Tar del Lazio, respingendo il ricorso della Regione Veneto e quindi confermando gli attuali confini regionali, stabiliti con un decreto dall’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini nel 1982 piuttosto che quelli sul quale si affrontarono un secolo fa i soldati italiani e quelli dell’esercito austro-ungarico.
La vicenda sui 3 km quadrati di ghiacciaio contesi tra il Veneto e la Provincia autonoma trentina è però ancor più risalente.
Canazei presentò un ricorso nel 1973, quando il ghiacciaio risultava diviso tra le due province di Trento e Belluno.
Fino al 1918, la cresta della Marmolada segnava infatti il confine di Stato tra Impero asburgico e Regno d’Italia, sulla base di un accordo firmato nel 1911, che si rifaceva ai confini stabiliti nel 1778 sulla base di un accordo tra Repubblica Veneta e Arcivescovado di Bressanone.
Al termine della Prima Guerra Mondiale, la stessa linea di demarcazione territoriale fu quindi adottata come confine regionale.
La decisione di Pertini, pur confermata dal Consiglio di Stato nel 1998, non pose però fine alle polemiche.
I presidenti di Veneto e Trentino, Giancarlo Galan e Lorenzo Dellai, nel 2002 sottoscrissero un protocollo d’intesa che riportò la linea di confine sul ghiacciaio, con la concessione a Rocca Pietore della titolarità, tra le altre, di Malga Ciapela, Punta Serauta e Punta Rocca.
Il perimetro della stazione di arrivo della funivia in quest’ultima area fu confermato al Comune veneto anche nel 2018 dalla successiva decisione dell’Agenzia del Territorio che però accolse la richiesta di revisione di Canazei, facendo passare nuovamente l’intero ghiacciaio alla Provincia autonoma.