Il consiglio per fragili e anziani è comunque di mantenere alta l’attenzione finché non sarà più considerata un’emergenza
Per i singoli Paesi il monitoraggio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) è passato da quotidiano a settimanale e la situazione generale è indubbiamente migliorata.
Sulla base di queste considerazioni, a 3 anni di distanza dall’annuncio di massima allerta, il direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Giovanni Rezza, in un’intervista al Corriere della Sera si sbilancia dicendo che l’Oms è vicina ad annunciare la fine della pandemia di Coronavirus.
«Oggi – ha spiegato – nella maggior parte dei Paesi del mondo siamo di fronte a una situazione di endemizzazione. Bisogna attendere che l’Organizzazione Mondiale della Sanità non consideri più il Covid un’emergenza sanitaria pubblica di interesse nazionale ma questo potrebbe accadere già nelle prossime settimane». Tuttavia, fino a quel momento, l’attenzione resterà elevata per persone anziane e fragili. La stessa Organizzazione afferma che c’è un’immunità diffusa con tante persone che sono vaccinate e tante altre si sono infettate.
«Le nuove varianti che si susseguono – sostiene Rezza – hanno un certo potenziale immunoevasivo, vale a dire cercano di evadere la risposta da parte del nostro sistema immunitario, però al momento non sembrano creare problemi di grande rilevanza. Ormai viviamo una vita pressoché normale, naturalmente con la necessità di continuare a difendere le persone più vulnerabili con richiami vaccinali».
Il Ministero in ogni caso continua a monitorare la situazione mantenendo la vigilanza pur non essendoci in questo periodo un livello di allarme. I dati che riguardano le strutture sanitarie è infatti molto basso con tasso di occupazione dei posti letto in diminuzione. Nei reparti ordinari la percentuale è del 4,7%, nelle terapie intensive dell’1%. Anche l’incidenza di nuovi positivi è relativamente bassa con 41 casi su centomila abitanti.