La mostra in Arsenale fino al 16 aprile. I vincitori della 16^ e 17^ edizione del prestigioso Premio
Una mostra internazionale, per un concorso di arti visive riconosciuto tra i più importanti al mondo.
Nell’area nord dell’Arsenale di Venezia, fino al 16 aprile si potranno ammirare le opere selezionate dai giurati di Art Laguna Prize, concorso nato nel 2006 per iniziativa dell’associazione culturale MoCA – Modern and Contemporary Art “che da anni – spiega Laura Gallon, co-fondatrice del Premio – dedica la sua missione alla diffusione e valorizzazione della creatività e dell’eccellenza”.
In esposizione, non solo dipinti ma anche sculture, installazioni, video arte e cortometraggi, performance, grafica, arte ambientale, street art, land art, urban art, cartoon, arte digitale e design.
Sono ben 240 le opere, provenienti da 50 Paesi del mondo, distribuite nei ben 4 mila mq dello spazio a disposizione all’interno dell’Arsenale di Venezia.
Tra queste, quelle dei vincitori delle due ultime edizioni, quest’anno celebrate insieme.
Si tratta dei lavori di Anna Drozd-Tutaj (Polonia) e di Ohau Chen (Taiwan), autori rispettivamente delle opere “The power of the element” e “Back to Glory: Make Great Again”, entrambe della categoria “Scultura e Installazione” .
The power of the Element
Linearità e semplicità sono le caratteristiche dell’opera di Anna Drozd-Tutaj, la cui installazione è stata premiata, hanno motivato i giudici “per la sua pulizia esecutiva. E’ un ordigno visivo che, attraverso l’assemblaggio di centrini colorati, evoca il potere degli elementi e della memoria che compatta il nostro essere emozionale e logico. Stabilità e dinamismo, originario ed originale – si legge nella motivazione -operano come conspiratio oppositorum in perfetta armonia”.
Back to Glory: Make Great Again
L’opera di Ohau Chen è invece una video installazione che coinvolge il pubblico chiedendo di votare su un’ipotetica campagna di militarizzazione della popolazione anziana. Sullo sfondo, il conflitto in atto ma anche l’invecchiamento della società e il cosiddetto “biopotere”.
“Il lavoro – spiegano i giurati – presenta un futuro distopico in cui gli anziani sono persuasi a servire l’esercito nazionale in preparazione di una guerra imminente…. Il dilemma è chiaro: chi sacrificare? Giovani o anziani?”.
Il Premio ha conferito anche due menzioni speciali all’opera fotografica di Kailum Graves “The Otherness of Self” e alla performance di Chih Chiu “Self Service Barbershop”.
Le menzioni speciali
La giuria formata ha conferito anche due menzioni d’onore, una per ogni edizione: per la 16ᵃ se la aggiudica Kailum Graves con l’opera fotografica The Otherness of Self, per la 17ᵃ Chih Chiu con la performance Self Service Barbershop.