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La Tessitura Bevilacqua di Venezia ispira i costumi della serie Tv sulla prima donna avvocato in Italia

La Tessitura Bevilacqua di Venezia ispira i costumi della serie Tv sulla prima donna avvocato in Italia

Le creazioni degli abiti di scena sono nate guardando ai tessuti pregiati della storica azienda dove ancora i velluti vengono tessuti a mano con dei telai del XVII secolo

Guardando i costumi di scena della nuova serie Tv Netflix “La legge di Lidia Poet”, sulla storia della prima donna avvocato in Italia, il pensiero raggiunge veloce Venezia.

Velluti damascati, broccati colorati e tessuti pregiati fabbricati con filati di seta, talvolta arricchiti con trame d’oro e argento. Il mondo della storica Tessitura Bevilacqua si ritrova nelle scena della produzione di successo che sta appassionando il pubblico.

Perché sono state proprio le affascinanti creazioni nate in Laguna la fonte principale di ispirazione per realizzare i costumi della serie Tv. Dalla scuola inglese contemporanea è nata invece l’audacia nella scelta dei colori e delle fantasie barocche.

“La legge di Lidia Poet”

A una sola settimana dall’arrivo sulla piattaforma Netflix, la produzione , visibile dal 23 febbraio, risultava già in vetta alla classifica delle serie più viste. I 6 episodi della prima stagione, prodotta dalla Groenlandia di Matteo Rovere che l’ha anche diretta con Letizia Lamartire, raccontano una storia di emancipazione femminile.

La serie è ambientata a Torino a fine Ottocento. L’attrice Matilda De Angelis interpreta il ruolo della protagonista, Lidia Poet, in una storia di diritti negati e riconosciuti solo dopo quarant’anni di lotte femministe. Se all’epoca erano pochissime le donne che si iscrivevano all’università nessuna ancora aveva ambito alla professione di avvocato. Proprio a questo traguardo vuole invece arrivare Lidia, dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza nel 1881 discutendo una tesi sulla condizione femminile nella società e sul diritto di voto per le donne e aver svolto due anni di regolare praticantato legale.

Matilda De Angelis nel ruolo di Lidia Poet

La dura lotta per rivendicare il diritto alla professione

Lidia fa domanda e pur tra qualche perplessità è accolta e il 9 agosto 1883 diventa la prima donna iscritta all’Ordine. La notizia però fa scalpore e in poche settimane diventa un caso nazionale che divide l’opinione pubblica. Tanto che l’11 novembre dello stesso anno il tribunale ne ordina la cancellazione sulla base di assurdi pregiudizi basati sul sesso: è donna quindi non può. Da qui inizia una lunga battaglia contro una sentenza ingiusta a cui fa ricorso senza successo in Cassazione.

La soddisfazione per Lidia arriva al termine del primo conflitto mondiale quando la legge Sacchi del 1919 autorizza le donne a entrare nei pubblici uffici, tranne che nella magistratura, nella politica e in tutti i ruoli militari aprendo alle donne le porte del foro. Così, nubile e senza figli, all’età di 65 anni può finalmente entrare a far parte dell’Ordine degli avvocati. Successivamente diventa presidente del Comitato pro voto donne, un’altra dura battaglia di cui vedrà compimento nel 1945.

La Tessitura Bevilacqua , magico luogo ispiratore per i costumi della serie

Matilde De Angelis sul set ha indossato gli abiti creati per lei dal giovane costume designer Stefano Ciammitti, che fu allievo del grande costumista italiano Piero Tosi. Abiti straordinari che tra corsetti, piume, tessuti pregiati e fantasie barocche dipingono l’affresco di un’epoca grandiosa e contraddittoria.

Tessiture Bevilacqua
Tessiture Bevilacqua

Come ha spiegato lo stesso Ciammitti, in una nota stampa, l’ispirazione principale per la costruzione dell’armadio di Lidia Poet sono stati i tessuti della storica Tessitura Luigi Bevilacqua di Venezia. Un posto ricco di fascino dove ancora molte lavorazioni sono realizzate a mano secondo una tradizione che si tramanda nel tempo.

Tessiture bevilacqua

La Tessitura Bevilacqua, nata nel 1875 e guidata dall’omonima famiglia, porta avanti una delle più antiche tradizioni del capoluogo lagunare. E, forse pochi lo sanno, lo fa utilizzando telai originali del Settecento ai quali ha affiancato la produzione meccanica. I telai provengono dalla Scuola della Seta della Repubblica di Venezia e su 18 di questi si produce un tessuto prezioso dalle origini antiche, il velluto soprarizzo.

I telai settecenteschi della Tessitura Bevilacqua a Venezia

Tra le pareti di questo magico luogo si respira aria d’altri tempi e gli occhi ammirano la maestria artigianale delle produzioni pregiate famose in tutto il mondo. L’archivio dell’antica tessitura comprende un ricchissimo patrimonio fatto di 3.500 disegni e motivi che spaziano dall’arte bizantina all’art déco ai quali se ne aggiungono sempre di nuovi e i cui colori sono periodicamente aggiornati per adattarli al gusto moderno.

Silvia Bolognini

 

 

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