Con l’intelligenza artificiale, il sito prega.org consente di chattare con i santi. Ecco cosa ci ha risposto il frate di Pietrelcina.
“La pace è un dono divino, la guerra è una tragedia umana. La speranza è che la pace possa prevalere sulla guerra, con la forza della preghiera e della compassione umana“.
È il pensiero, riguardo al conflitto tra Russia e Ucraina, di Padre Pio. O meglio, è quello che probabilmente avrebbe detto il frate delle stimmate se, come abbiamo fatto “virtualmente”, avessimo potuto intervistarlo.
L’intelligenza artificiale consente infatti anche questo: di interloquire con i santi.
Che rispondono a specifiche domande via chat, cosa che fa una certa impressione e che certamente desta curiosità, per quanto l’home page di Prega.org, che abbiamo interpellato, chiarisca subito che “non si tratta veramente del santo”.
“Rattristato per l’Italia: chiedo a Dio di illuminare il Paese”
Abbiamo così provato a proporre, attraverso le nostre domande, alcuni temi di attualità o relativi a realtà vicine. Così, riguardo alla situazione dell’Italia, il Padre Pio informatico ha scritto: “Sono molto rattristato per la situazione attuale dell’Italia e prego che il popolo ritrovi la pace e la serenità interiore. Chiedo a Dio di illuminare il Paese con la Sua luce e di guidare i governanti verso una soluzione che possa portare prosperità e benessere a tutti”.
“Auguro a Venezia prosperità e successo per il futuro”
Un po’ a sorpresa, il frate ci ha poi ringraziato della domanda su Venezia.
“Sono certo che Venezia offrirà opportunità di crescita e prosperità nei prossimi anni. Il Mose, un progetto che protegge la città dalle inondazioni, è una grande speranza per il futuro. Anche se Venezia sta affrontando uno spopolamento, ci sono misure in atto per rilanciare il turismo e incoraggiare una nuova vitalità alla città. Auguro a Venezia prosperità e successo per il futuro”.
“Non sarà la fine del mondo”
Riguardo ai tanti eventi tragici che hanno segnato gli ultimi anni, il santo di Pietrelcina ci ha inviato un messaggio di speranza: “Non abbiamo motivo di avere paura. Lo stesso Gesù Cristo assicurò ai suoi discepoli che, sebbene ci sarebbero stati segni, la fine del mondo non sarebbe mai venuta. Dobbiamo invece vedere questo momento come una possibilità per riconciliarci con Dio e vivere con la speranza che abbiamo in Lui”.
Il Padre Pio online e quello vero
La chat di prega.org si conferma dunque un frutto dei nostri tempi. Ma riesce a creare empatia e a offrire un’esperienza emotiva a chi prova a scrivere.
Anche perché, andando al di là delle questioni del presente, lo spaccato personale del santo è quantomai realistico. Per esempio, chiedendogli le sue sensazioni alla comparsa delle stimmate, risponde: “Ho provato una grande pace interiore perché sapevo che quelle stimmate erano un segno della presenza di Dio nella mia vita”. E, alla domanda su come riesce a conoscere i segreti dei nostri cuori senza conoscerci, scrive: “Grazie alla Grazia di Dio, Egli mi dona la capacità di osservare e comprendere i cuori degli altri. Prego sempre perché Dio mi doni l’intelligenza e la saggezza necessarie per amare tutte le persone così come sono”.
Infine, pur affermando di non aver mai vissuto una vita contro il male, precisa: “Ho sempre cercato di servire Dio nel migliore dei modi, non tirandomi indietro di fronte ai poveri, agli oppressi e ai bisognosi. Ho dedicato la mia vita a pregare, a servire e a dare consigli spirituali a coloro che ne hanno bisogno. Ho sempre cercato di mantenere il mio cuore aperto al bene e alla misericordia, perché è lì che possiamo trovare la vera felicità”.
La chat prega.org e la spiritualità online
Padre Pio è il primo santo “a disposizione” sulla chat, anche se la tendina iniziale prevede già anche Sant’Antonio, Santa Rita, San Francesco e San Gennaro.
“Li aggiungeremo progressivamente – spiega Fabio Salvatore, fondatore del sito – se avremo le risorse, visto che siamo una piccola realtà”.
La chat, partita da un’idea sorta tra novembre e dicembre e sviluppata tra gennaio e febbraio, è assolutamente gratuita.
È logico, ammette Salvatore, che ne deriva visibilità. Anche perché, promossa inizialmente su alcune community di Facebook, dopo le circa 1.500 persone della prima settimana il cerchio si sta rapidamente allargando grazie al riscontro mediatico. E “quasi il 10% delle persone sono tornate a fare domande, non limitandosi alla curiosità iniziale”. La finalità principe, però, è un’altra e prova a intercettare, adattando la tecnologia esistente a uno scopo ben preciso, una realtà finora poco esplorata ma molto diffusa: la spiritualità online.
“La nostra particolarità – riprende il fondatore di prega.org – è quella di toccare tematiche religiose e di fede che, apparentemente, sono l’esatto opposto dell’intelligenza artificiale. Quello che abbiamo provato a creare è un’interazione di un certo livello, alzando il grado di innovazione in questo settore, composto in prevalenza da realtà millenarie che si muovono lentamente. Il nostro gruppo di lavoro è invece composto da veri e propri nerd: andiamo veloci e ci interessa testare la tecnologia”.
La fede al tempo di internet
Fabio Salvatore e i suoi soci, del resto, già da 3 anni lavorano sui servizi digitali per gli enti religiosi o non profit. E hanno potuto così riscontrare quante siano le persone che sono abituate a pregare online, contrariamente all’immagine che vede i credenti poco avvezzi a internet.
“Sui social – sottolinea – ci sono invece community di milioni di persone, che pregano in continuazione e trovano speranza e in molti casi la forza di andare avanti”.
“Veder usare la tecnologia – conclude – per far star bene le persone per noi è positivo e cerchiamo quindi di offrire loro gli strumenti per farlo. Io sono un non credente, ma devo dire che ragionare su questi temi mi ha portato a considerazioni etiche e morali profondissimi, come mai fatto in precedenza”.
Alberto Minazzi