Uno studio del Consiglio nazionale delle Ricerche di Pisa dice che sono maggiormente utilizzati nella fascia d’età 15-19
Li utilizzano per dormire, per regolarizzare l’umore o per le diete, per migliorare il livello di attenzione scolastica.
L’uso di psicofarmaci sta diventando sempre più frequente tra i giovani.
Uno studio dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle Ricerche di Pisa (Cnr-Ifc) – Espad Italia (European School Survey Project onAlcohol and Other Drugs) ha fatto emergere dati allarmanti.
Poco meno di 300 mila studenti, equivalenti al 10,8% dei 15-19enni, nel 2022 ne hanno fatto uso senza prescrizione medica.
Raddoppiato in un anno l’uso frequente, uso “competente” per circa il 50%
La percentuale di utilizzo tra gli studenti delle scuole medie superiori in italia aveva raggiunto la punta massima nel 2017 con l’11,3% per poi arrivare a scendere fino al 6,6% nel 2021. Ma il dato che maggiormente colpisce nella ricerca è il raddoppio in un anno dei ragazzi che ne riferiscono un uso frequente.
Si è infatti passati dall’1,1% nel 2021 all 1,9% nel 2022. Alta è anche la percentuale di ragazzi che – a loro detta – ne fa un uso “competente”, in particolare tra le ragazze.
Solo il 5% degli utilizzatori riferisce di un consumo fuori prescrizione medica finalizzato allo sballo – in diminuzione rispetto al 10% del 2021 – mentre il 49% che racconta di utilizzarli per l’attenzione afferma di farlo per migliorare le proprie prestazioni scolastiche.
Il 64% invece di chi ne fa uso per le diete afferma che è per migliorare il proprio aspetto fisico.
Quali psicofarmaci si usano tra i giovani
«Il 53% degli studenti 15-19 enni che nel 2022 hanno fatto uso di psicofarmaci senza prescrizione medica – ha rilevato la ricercatrice Cnr-Ifc e responsabile dello studio Sabrina Molinari – riferisce di averli utilizzati anche in precedenza sotto controllo medico. Di fatto gli psicofarmaci senza prescrizione rappresentano da sempre la categoria di sostanze psicoattive più utilizzata dai giovanissimi dopo alcol e cannabis».
Si tratta prevalentemente di medicinali per dormire, rilevano i ricercatori, utilizzati soprattutto dalle ragazze per il 10,8% contro il 4,9% dei ragazzi. In percentuale minore, quasi il 3% sono impiegati per l’attenzione/iperattività per entrambi i sessi.
Per regolarizzare l’umore e per le diete poco meno del 3% ne usa. Anche in questo caso a prenderne di più sono le ragazze, il 4% contro l’1% dei coetanei maschi.
L’accessibilità senza prescrizioni mediche
Secondo lo studio, il 16% degli interpellati è a conoscenza di luoghi in cui è possibile procurarsi facilmente i medicinali senza prescrizione del medico.
La categoria più accessibile senza difficoltà è quella dei farmaci per dormire.
Quasi il 50% degli utilizzatori è consapevole di poterli trovare direttamente tra le pareti domestiche, il 18,7% a casa di amici. Un 29% comunica l’esistenza di un mercato telematico oltre a quello fisico.
Risulta più complicato reperire i farmaci per l’attenzione.
Il fenomeno di un boom giovanile di uso di psicofarmaci è stato anche al centro del XXIV Congresso nazionale della Società italiana di Neuro Psico Farmacologia (Sinpf) secondo il quale riguarderebbe un giovane su dieci.
«Gli psicofarmaci insieme a un percorso terapeutico a 360 gradi – affermano gli psichiatri – sono fondamentali per curare le malattie mentali. Se sono invece usati con modalità non corrette possono avere ripercussioni negative».
Da qui la necessità di avviare campagne di informazione e sensibilizzazione con il coinvolgimento delle Istituzioni: dalla scuola alla classe medica, dai medici di medicina generale alle famiglie. La prima regola per contrastare l’abuso?
Evitare il “fai da te” ignorando le possibili conseguenze dell’assunzione di un farmaco e rivolgersi sempre al medico.
Silvia Bolognini
