Fin dall’alba gli arrivi in Piazza San Pietro per le esequie di Joseph Ratzinger, celebrate da Papa Francesco. In molte città, bandiere a mezz’asta
Il 5 gennaio 2023 è un giorno che entrerà nella storia.
Per la prima volta, a celebrare le esequie di un Pontefice è stato infatti il suo successore già nominato.
Alle 9.30, in Piazza San Pietro, la cerimonia funebre di Joseph Ratzinger, Papa Emerito Benedetto XVI, non è stata celebrata, come era previsto, dal decano del Collegio cardinalizio, Giovan Battista Re, ma direttamente da Papa Francesco, pur arrivato in sedia a rotelle.
Ovvero colui che ha assunto la guida della Chiesa cattolica dopo le dimissioni a sorpresa del suo predecessore l’11 febbraio 2013, in quella che è stata la prima rinuncia al pontificato dopo 6 secoli.
Ma, a Roma, sono giunti in tantissimi, per l’ultimo saluto al Papa tedesco, deceduto alle 9.34 del 31 dicembre 2022 a 95 anni. Capi di Stato e Governo, ministri, ma anche tanta gente comune, che si è assiepata fin dall’alba, nonostante la giornata nebbiosa, alle porte del Vaticano per assicurarsi uno dei 100 mila posti in una Piazza non abbastanza grande per contenere l’affetto nei confronti del Papa emerito.
L’omaggio a Papa Ratzinger
Il tributo a Benedetto XVI è iniziato nei tre giorni precedenti al funerale.
Quasi 200 mila fedeli hanno reso omaggio alla salma, esposta all’interno della Basilica, anche in questo caso con lunghe code fin dai controlli dei metal detector.
Molte le bandiere tedesche e gli striscioni con la scritta “Danke Benedikt” esposti prima dell’inizio della cerimonia.
Sulla facciata della Basilica, è stato invece apposto un grande arazzo, sotto la balconata centrale, raffigurante un Cristo risorto. E sulla bara, accolta da un lungo e commovente applauso, un vangelo aperto.
Un cartello esposto da una fedele ha chiesto di farlo “santo subito”.
Uomini di Stato e delle varie confessioni religiose per l’ultimo saluto
In Piazza, presenti due “delegazioni ufficiali”: quella tedesca, con il Presidente federale, Frank-Walter Steinmeier, e quella italiana, con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Erano 20 i Paesi rappresentati in Vaticano, sia pure a titolo personale, da 7 Capi di Stato (tra cui quelli di Polonia, Ungheria e Portogallo), 4 primi ministri e 5 ministri, oltre alle due Case regnanti di Belgio (con il Re e la Regina, Filippo e Mathilde) e Spagna (con la Regina Sofia) e il governatore della Baviera, Markus Söder.
Numerosi anche i leader di altre confessioni religiose, tra cui il metropolita della Chiesa russa, Antonij di Volokolamsk, e il vicepresidente della Comunità Religiosa islamica italiana, l’imam Yahya Pallavicini. E poi il Patriarca di Antiochia dei Siri, Ignazio Youssef III Younan, il Cardinale Andrew Yeom Soo-jung, Arcivescovo metropolita emerito di Seoul, circa 3.700 sacerdoti, più vescovi e cardinali (130, a concelebrare la messa)
Bandiere a mezz’asta nelle città italiane
Anche le città italiane hanno voluto salutare simbolicamente il Papa emerito Benedetto XVI.
Come disposto dalla Presidenza del Consiglio, i comuni del territorio nazionale hanno infatti messo in atto l’imbandieramento a mezz’asta delle bandiere nazionale ed europea sugli edifici pubblici.
Le parole di Papa Francesco
Papa Francesco aveva già rivolto il pensiero al predecessore nella giornata di ieri, mercoledì 4 gennaio, in occasione della tradizionale udienza generale del mercoledì in Aula Paolo VI.
“È stato – ha detto nell’occasione il Pontefice – un grande maestro di catechesi. Il suo pensiero acuto e garbato non è stato autoreferenziale, ma ecclesiale, perché sempre ha voluto accompagnarci all’incontro con Gesù. Gesù, il Crocifisso risorto, il Vivente e il Signore, è stata la meta a cui Papa Benedetto ci ha condotto, prendendoci per mano. Ci aiuti a riscoprire in Cristo la gioia di credere e la speranza di vivere”.
“Padre nelle tue mani consegno il mio spirito”. Con questa citazione delle parole del Cristo in croce, poi, Papa Bergoglio ha quindi aperto oggi l’omelia. “Affidiamo il nostro fratello alle mani del Padre. Che queste mani di misericordia trovino la Sua lampada accesa con l‘olio del Vangelo, che egli ha sparso e testimoniato durante la sua vita”, ha quindi affidato al Padre l’anima di Ratzinger. “Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la Sua voce”.
La cerimonia e l’apparato di sicurezza
Il feretro di Benedetto XVI ha lasciato la Basilica di San Pietro alle 8.50, consentendo ai fedeli di recitare il rosario nei minuti successivi.
Al termine del rito, il programma prevede la traslazione della salma di Joseph Ratzinger nelle grotte vaticane per la tumulazione durante una cerimonia privata e lontana dalle telecamere.
Nella bara sono state poste anche le monete e le medaglie coniate durante il Pontificato di Benedetto XVI, i pallii che ha indossato durante la sua carriera ecclesiale e il rogito, un testo scritto che descrive il Pontificato, inserito in un cilindro di metallo.
Imponente, per la cerimonia, l’apparato di sicurezza, con circa un migliaio di agenti dispiegati sul territorio per i controlli. Modifiche, fino alle 14, anche per la viabilità romana, con l’istituzione di una “zona rossa”, con transenne attorno al Vaticano fino alla fine di via della Conciliazione, attorno alla Basilica fin dalla mezzanotte precedente.
Alberto Minazzi