Obiettivi Pnrr, nuovo patto di stabilità dedicato alla crescita, conferma dell’impegno preso con la Nato e Covid. I temi caldi del Governo
Un governo che poggia su buone basi e che ha le carte in regola per garantire stabilità per i prossimi cinque anni. Un lavoro “di staffetta” con il governo uscente che ha funzionato, consentendo in questi due mesi di raggiungere gli altri 30 dei 55 obiettivi fissati, e di richiedere dunque all’Unione Europea la tranche di 19 miliardi di euro per l’Italia, una manovra politica approvata in tempi record.
In quella che, come ha sottolineato la premier Giorgia Meloni, più che essere una conferenza di fine anno “è una conferenza di inizio mandato”, i temi salienti di questa ultima parte del 2022 sono stati affrontati uno a uno guardando al passaggio al 2023, quando, ha detto Meloni, si vorrebbe dar vita a un nuovo Patto di Stabilità dedicato alla crescita.
“Mi fido dei miei alleati al governo. Al di là dei dibattiti naturali all’interno di una coalizione – ha sottolineato – contano i fatti. La legge di bilancio è stata approvata in un’ora. La volontà è di lavorare bene e mantenere le scadenze. Ci siamo riusciti. Ora continueremo a lavorare sulla base di quello che accade, ma siamo in una situazione di grande emergenza: i provvedimenti energetici costano mediamente 5 miliardi di euro al mese, il tetto del gas può cambiare il quadro e, se dovesse confermarsi cambiato, una parte di risorse potrebbe liberarsi per altri provvedimenti”.
2023: intervenire per rafforzare il nostro sistema produttivo
“In questi tempi che stiamo vivendo ci sono molte insidie e molte occasioni. L’economia italiana nell’ultimo trimestre – ha detto ancora Meloni – è cresciuta più di quelle tedesca, francese e spagnola. Accade soprattutto grazie al nostro sistema produttivo, che opera in condizioni molto complesse. Dobbiamo lavorare evitando di disturbare chi crea ricchezza in questo Paese. Aiutando il sistema a crescere con tutte le norme che possono servire. Dobbiamo avere una strategia industriale e rendere più semplici le cose per chi investe togliendo vincoli inutili. Si tratta di intervenire con un insieme di norme per favorire gli asset di questa nazione. Alla fine di questo mandato mi piacerebbe lasciare una nazione orgogliosa“.
Covid: ripartita la campagna per le vaccinazioni
Ai temi della crisi energetica e del Pnrr, si è aggiunto riprendendosi un ruolo di primo piano considerato ciò che sta accadendo in Cina, anche quello del Covid.
“Ci siamo mossi immediatamente in coerenza con quello che abbiamo chiesto in passato – ha detto il presidente Meloni -. Abbiamo diposto il tampone per tutti quelli che vengono dalla Cina, ma questa misura sarà efficace se sarà presa da tutta l’Ue. Per cui abbiamo scritto a Bruxelles”.
Nel frattempo, è partita la campagna vaccinale.
“I primi sequenziamenti dei test eseguti sui passeggeri cinesi dimostrano che le varianti sono quelle note e non dovremmo quindi avere particolari problemi– ha reso noto – Proprio in questi giorni è iniziata comunque una campagna che invita alla vaccinazione soprattutto anziani e categorie fragili. Stiamo invitando a procedere in questo senso.
“La mia idea – ha spiegato – è di lavorare prioritariamente sulla responsabilità dei cittadini e non sulla coercizione. Oggi la situazione in Italia è abbastanza sotto controllo, stiamo monitorando minuto per minuto”.
La guerra Russia-Ucraina
Il presidente del Consiglio ha poi ribadito, rispondendo alle domande dei giornalisti presenti, l’impegno dell’Italia a fianco dell’Ucraina, “che sta dimostrando quanto creda nel valore della libertà e l’amore per la propria patria”, ma nella consapevolezza che “le scelte politiche non devono ricadere sul popolo russo, con il quale c’è un legame culturale antico e solido”.
“E’ per questa ragione – ha rilevato – che ho difeso la scelta della Scala di Milano di dedicare la sua Prima a un’ opera russa. Ciò non toglie che le scelte politiche della Russia sono scelte di violazione del diritto internazionale. Credo e spero – ha concluso – che prima o poi il governo russo si renda conto dell’enorme errore che sta facendo e che decida di fermare questa guerra”.
Spese militari
Riguardo le spese militari del nostro Paese e l’impegno preso in sede Nato di arrivare a uno stanziamento del 2%, la premier ha confermato di voler tener fede a quanto già definito.
“Il punto è che la libertà delle nazioni ha un costo e se decidi di appaltare la tua sicurezza a qualcun altro, non lo fa gratis. La spesa per la difesa è a tutela dei propri interessi. L’ Italia ha fatto la sua parte e l’ha fatta trasversalmente. E’ stato fatto un lavoro importante, che sarà portato avanti, per difendere i propri interessi nazionali e la propria credibilità”.
L’immigrazione e il Piano Mattei per l’Africa
Infine, sul tema immigrazione, Meloni ha ribadito il suo obiettivo di arrivare a realizzare il “Piano Mattei”.
“Ieri è stata fatta una norma che riguarda il rispetto del diritto internazionale da parte delle Ong – ha ricordato-. L’esperienza mi insegna che molte delle persone che arrivano dall’Africa e da altri Paesi non vorrebbero lasciare la propria terra. Dobbiamo aiutarli a non farlo e in Africa bisogna avere un approccio un po’ diverso. Il tema dell’energia che importiamo dall’Africa – ha sottolineato –ci offre un’occasione: quella di fare dell’Italia la nazione capofila di questo nuovo approccio all’Africa. Abbiamo una posizione geografica privilegiata. I Paesi africani sono interessati a investire sul tema dell’ approvvigionamento energetico e sulle tecnologie legate a esso. Credo che con un po’ di risorse spese bene si possa ragionare con il Nord-Africa e non solo per produrre energia diversificando fonti di approvvigionamento e fonti di energia e di fare dell’Italia la porta d’ingresso di questa energia. Questo – ha concluso – ci darebbe anche la possibilità di implementare e valorizzare diverse città del sud Italia che potrebbero avere sviluppo affrontando una questione che per l’Italia e per l’Europa è assolutamente strategica. E’ questo il piano Mattei per l’Africa. Non un’azione predatoria. Non andiamo altrove a portar via qualcosa ma per lasciare qualcosa e costruire rapporti con le nazioni. La stabilizzazione della Libia in tutto questo è cruciale e anche in questo campo stiamo lavorando”.
Iran: “Quanto sta accadendo è inaccettabile”
Infine, la situazione in Iran e la storia della campionessa di scacchi Sara Khadim al-Sharia che ha sfidato gli ayatollah togliendosi ai campionati mondiali il velo obbligatorio.
“Sono estremamente colpita da questa storia – ha commentato la premier -. Sara ha fatto una scelta che può avere conseguenze drammatiche sapendo che il prezzo che potrebbe pagare per il suo gesto è potenzialmente altissimo. Fa riflettere sul concetto di libertà, che noi diamo per scontata ma che per alcuni non è. Ho concordato con il ministro Tajani la comunicazione all’ambasciatore iraniano: è inaccettabile ciò che sta succedendo in Iran ed è inevitabile che se queste repressioni non dovessero cessare, l’atteggiamento dell’Italia verso l’ Iran dovrà cambiare. Come, dovrà essere oggetto di un’interlocuzione anche internazionale”.
Consuelo Terrin