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Il vischio, una tradizione portafortuna del Natale

Il vischio, una tradizione portafortuna del Natale

Sacro per i Celti, pianta protettiva nel Medioevo, ancora oggi si dice che baciarsi sotto il vischio porti bene

Nasce spontaneamente nei boschi d’Europa e d’America e fa pensare subito al Natale.
E’ decorativo, elegante con le sue bacche di color perlaceo che riportano alla mente un’immagine della tradizione: il bacio sotto i suoi rami che, si dice, porti fortuna per il nuovo anno.
L’origine di questa usanza, come spiega Fabiola Marchet nel libro “Leggende e superstizioni svelate” appartiene alla mitologia germano scandinava.
Di fatto, ancora ai giorni nostri il vischio, per diverse ragioni, è uno dei simboli indiscussi del periodo natalizio.

Cosa significa regalare il vischio

Perché è legato alla fortuna e quali sono le radici di queste credenze?
Il vischio ha una lunghissima tradizione e la risposta va cercata nel passato.
Pensate che i Celti, i Greci e i Teutoni (secondo fonti romane popolo germanico che originariamente viveva nello Jutland, ndr) lo ritenevano una pianta sacra in grado di tenere lontano malattie e disgrazie.
Pensavano anche che permettesse l’accesso al mondo sotterraneo e allontanasse i demoni.

vischio

Anche nel Medioevo era molto diffuso.
Era soprattutto usato come pianta protettiva contro spiriti maligni, demoni e streghe.
Veniva indossato al collo come amuleto oppure si vedeva appeso al tetto o all’ingresso delle stalle, alle porte delle case come ancora oggi facciamo.
Plinio il vecchio diceva che fosse una sorta di rimedio universale buono per tutti i mali, in grado di curare sia l’anima che il corpo, di portare ricchezza e conciliare il sonno.
Attenzione però alla doppia faccia di questa pianta. Perché se da un lato è attira baci, le sue bacche sono tossiche e se ingerite dall’uomo possono portare a gravi conseguenze per la salute.

vischio

Un rimedio contro i fulmini e simbolo d’amore

Oltre al bacio fortunato ci sono altre tradizioni legate alla pianta di vischio e all’amore.
Nelle antiche usanze nuziali, per esempio, svolgeva un ruolo importante come simbolo di fertilità e si dice che,
messo sotto il cuscino a Capodanno porti i sogni del suo futuro marito alla ragazza addormentata.
In Francia, sotto il vischio ci si bacia tra parenti e cari amici.
Tuttora, durante le feste natalizie, si ritiene di buon auspicio regalare dei rami di vischio per proteggere la nostra famiglia e la nostra casa. E lo si utilizza come addobbo sulle porte e all’interno delle case.
Forse pochi lo sanno ma in Boemia, un tempo, veniva chiamato “scopa del tuono” perché si pensava che potesse allontanare i fulmini, mentre in Africa – racconta Fabiola MArchet nel suo libro «era considerata una pianta sacra che tutelava l’incolumità. Per questo chi andava in guerra ne portava con sé alcune foglie».

Il bacio sotto il vischio

Nella mitologia norrena il vischio ha un tragico ruolo chiave che segnò l’inizio della caduta del regno di Asgard.
Da qui si dice sia nata la tradizione del bacio fortunato sotto questa pianta.
La dea dell’amore Frigg, madre del dio Sole Balder, preoccupata a seguito di un sogno in cui si preannunciava la morte del figlio, decise di far giurare al popolo e a tutti gli animali, le piante e i minerali di proteggerlo.
Aveva però ignorato il vischio perché giovane e innocente.

vischio

Il malefico fratello Loki, invidioso di Balder, decise di ingannare il cieco dio Hodhr che lo allenava regalandogli una freccia costruita con il vischio e facendogli credere che era la migliore arma da combattimento esistente.
Con questa lo colpì involontariamente e lo uccise.
La dea pianse disperata sul corpo del figlio perduto e le sue lacrime, a contatto con il vischio, si trasformarono in bacche perlate. Inaspettatamente, Balder fece ritorno dal regno dei morti e Frigg, felice, iniziò a baciare chiunque passasse sotto l’albero su cui cresceva il vischio, che divenne il simbolo della prevalenza del Bene sul Male.

Silvia Bolognini

 

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