Il 76% degli italiani hanno redditi lordi inferiori ai 30 mila euro. Solo il 3,7% supera i 70.000
Oltre 3 milioni di italiani vive in grave deprivazione materiale e il 25,4% è a rischio povertà o esclusione sociale.
I primi rientrano tra coloro che risultano in arretrato nel pagamento di affitti, bollette e mutui, che non possono riscaldare la propria abitazione in modo adeguato, che non riuscirebbero a far fronte a spese impreviste dell’ordine di 850 euro e che non riescono a garantirsi nemmeno una settimana di ferie lontano da casa nel corso dell’anno.
Ma c’è fra questi anche chi non si può permettersi un pasto con carne o pesce una volta ogni due giorni, non ha un’auto né una televisione a colori o un telefono.
Il lavoro povero degli italiani
E non si tratta sempre di persone che non hanno un lavoro.
Molti ce l’hanno, ma è quel che viene definito un “lavoro povero”, al di sotto dei 10.001 euro annui.
Altri fanno parte del 76% degli italiani: quelli che hanno redditi lordi individuali che non superano i 30 mila euro.
Oppure sono gli autonomi che hanno un reddito medio, al lordo delle imposte e dei contributi sociali, di 24.885 euro.
Stipendi diminuiti, dal 2007, del 10%
Dal 2019, rivela l’indagine Istat “Reddito e condizioni di vita”, hanno dovuto fare i conti con una riduzione del 5,9%.
Ma sono tutti gli italiani ad aver registrato una diminuzione delle retribuzioni.
Negli anni intercorsi tra il 2007, anno che precede la prima crisi economica di questo secolo al 2020, gli stipendi si sono ridotti del 10%, mentre le imposte sono aumentate del 2%.
Già il 2020 “mostra un aumento consistente rispetto al 2019 della quota dei redditi della classe inferiore, quelli di meno di 10.000 euro – si legge nel rapporto Istat -.In particolare per i redditi da lavoro autonomo (41,7% nel 2020 rispetto al 35.5% nel 2019) e da lavoro dipendente (25% rispetto al 21,3% del 2019)”.
E se a livello nazionale il rischio povertà ha registrato negli ultimi due anni un lieve miglioramento al centro e sud Italia, a Nord-est e Nord-ovest nel 2021 le cose sono peggiorate. Soprattutto per gli autonomi, il cui reddito netto è in media di 17.046 euro. Le imposte rappresentano infatti il 14,1% del reddito lordo e i contributi il 17,4%.