Lunedì 19 attesa la definizione dell’accordo sul tetto al prezzo del gas. Intanto, approvate la tassazione minima delle multinazionali e il rinnovo del sostegno all’Ucraina
Il pacchetto approvato con procedura scritta, e accolto “con grande soddisfazione” dal presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, comprende la tassazione minima al 15% per le multinazionali, 18 miliardi di ulteriori prestiti all’Ucraina e l’approvazione del Pnrr ungherese.
Ma, dall’ultimo Consiglio europeo del 2022, è uscito molto di più, anche se al momento solo in prospettiva, peraltro di brevissimo termine su un tema caldo come quello dell’energia. Perché è in calendario già per lunedì 19 dicembre la riunione dei ministri dell’Energia che dovrebbe finalizzare i risultati raggiunti nei lavori di ieri all’Europa Building di Bruxelles.
I risultati in materia energetica e migratoria
I 27 Paesi dell’Unione hanno infatti dato il sostanziale via libera all’introduzione del “price cap”, il tetto al prezzo del gas per evitare gli effetti della volatilità del mercato, che da tempo vede il nostro Paese tra i principali sostenitori, partendo dal concetto che è necessario che l’Europa risponda ai bisogni di cittadini e imprese.
Ma i leader hanno iniziato a ragionare in maniera strategica anche sui temi dei migranti, che dovrebbe essere al centro di un vertice straordinario a febbraio prima del prossimo consiglio di fine marzo. “Se necessario – ha affermato proprio la premier italiana – il tema va posto al centro di un vertice ad hoc”.
L’Italia, insomma, ha ricevuto a Bruxelles le risposte che auspicava su due temi-chiave. Perché “la migrazione”, aveva dichiarato Meloni prima del suo primo Consiglio europeo da leader italiana, sono “è un tema centrale per l’Italia. Un tema complesso su cui gli Stati membri hanno talvolta visioni differenti, ma sul quale è importante dare un segnale politico e un impegno chiaro da parte dell’Ue”.
Il price cap per il gas
Nei suoi interventi al Consiglio europeo, il presidente del Consiglio aveva sottolineato ancora una volta “la necessità di trovare una soluzione riguardo al meccanismo di riduzione del prezzo del gas”. E, al termine del vertice, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha potuto affermare: “Sono fiduciosa che il prossimo lunedì il Consiglio raggiungerà un accordo su tutti e tre i pacchetti dell’energia”.
Sul tema, restano in piedi le trattative sulla soglia del tetto da introdurre per stabilire il meccanismo di correzione del mercato, con una forbice che varierebbe tra i 160 e i 220 euro. “Nella riunione della prossima settimana dei ministri dell’Energia – ha commentato il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto – si giungerà alla definizione piena di un accordo molto importante e positivo”.
Sul tema, segnali positivi anche dai Paesi che finora hanno osteggiato il price cap. “Il dibattito continuerà lunedì – ha dichiarato il primo ministro olandese, Mark Rutte – e ho fiducia che i ministri dell’Energia troveranno un accordo lo stesso giorno”. “Ci sono state delle proposte – ha sottolineato il cancelliere tedesco, Olaf Scholz – alcune sono sembrate soluzioni positive, ma in definitiva lo faremo nei prossimi giorni”.
Il nodo migranti
Sulla delicata questione dei flussi migratori, Giorgia Meloni ha ribadito la linea del suo predecessore, Mario Draghi, puntando su responsabilità e solidarietà e partendo dall’idea che i Paesi del Mediterraneo che si trovano ad affrontare in prima linea la nuova crescita di arrivi non siano lasciati soli. Il presidente del Consiglio sostiene quindi la proposta spagnola di un summit tra Unione Europea e Vicinato Sud nel secondo semestre del prossimo anno.
In altri termini, per Palazzo Chigi non si può continuare a gestire la questione migratoria “in assenza di una soluzione strutturale in Europa, evitando un approccio predatorio al fenomeno”. E, anche in questo caso, si sono registrate aperture, come quella tedesca. “credo – ha detto il cancelliere Scholz – che sia un compito che dobbiamo e possiamo affrontare insieme. E dobbiamo essere capaci di affrontarlo insieme. Penso che sia possibile concordare una posizione comune”.
“Affrontiamo un aumento degli arrivi – ha affermato al termine della riunione il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel – e quindi al prossimo Consiglio ci sarà un dibattito approfondito su questo argomento. E al summit del 9 e 10 febbraio dobbiamo dare una direzione utile”.
Alberto Minazzi