Con la Legge di Bilancio, destinati a finire bonus facciate e barriere architettoniche.
Restano però bonus ristrutturazione, superbonus ed ecobonus
A meno di clamorose sorprese sul filo di lana, sono gli ultimi giorni per usufruire due importanti bonus edilizi, quelli per interventi sulle facciate e sulle barriere architettoniche.
In questo ambito, la Legge di Bilancio, in discussione in questi giorni in Parlamento per l’approvazione definitiva, si è infatti concentrata soprattutto sul Superbonus, che, come già previsto col decreto aiuti quater, è destinato a rimanere al 110% solo in alcuni casi particolari.
Se molti bonus sono già stati prorogati, e resteranno in vigore anche oltre il 2023, non sono però queste le uniche novità in arrivo per chi sta pensando di risistemare non solo la propria casa, ma anche l’arredamento.
Superbonus: le novità
Il decreto legge 176 del 18 novembre, approvato dal nuovo Governo per introdurre misure di sostegno, ha cambiato e differenziato le regole del Superbonus che si applicheranno dopo il 31 dicembre. La norma generale, per il 2023, è la riduzione dell’aliquota di detrazione al 90%.
L’aliquota al 110% resterà in vigore anche il prossimo anno solo in due casi.
Il primo riguarda gli interventi sui condomini, esclusivamente però se la comunicazione di inizio lavori (Cila) è stata presentata entro il 25 novembre, con delibera condominiale approvata entro il giorno precedente. In tutti gli altri casi inerenti ai condomini, la detrazione prevista è al 90% nel 2023, al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025
Il secondo caso di Superbonus al 110% nel 2023 è quello delle unifamiliari: il bonus è stato prorogato, con aliquota inalterata, dall’iniziale scadenza del 31 dicembre 2022 al 31 marzo 2023, ma solo se almeno il 30% dei lavori sia stato effettuato entro la fine di settembre 2022.
Per questo tipo di case, il Superbonus, al 90%, si applica nel 2023 solo per gli interventi sugli immobili utilizzati come abitazione principale e se il contribuente ha un reddito di riferimento, determinato dal reddito familiare diviso per il numero dei componenti, non superiore a 15 mila euro.
Superbonus: la discussione nella Legge di Bilancio
Le tematiche relative al Superbonus (ma anche, rivela Il Sole 24 Ore, l’altra decina di bonus edilizi) sono intanto al centro anche della discussione parlamentare in corso sulla manovra.
Una prima novità riguarda proprio la Cila, perché si sta ragionando di una mini proroga della scadenza dal 25 novembre al 31 dicembre (ferma restando la deliberazione dell’assemblea di condominio entro il 24 novembre) per poter godere dell’aliquota al 110%.
Per evitare le truffe, dall’altro lato, si sta valutando un inasprimento delle sanzioni per la responsabilità degli amministratori di condominio che dichiarassero il falso.
In questo caso, l’illecito commesso sarebbe considerato un vero e proprio reato.
La cabina di regia che la maggioranza ha attivato sul tema e che dovrebbe portare alla presentazione di un emendamento di Governo, sta valutando, confrontandosi con Eurostat, un possibile intervento per i crediti d’imposta legati al Superbonus che risultano incagliati e che, secondo l’ultimo aggiornamento, sono arrivati a circa 3,6 miliardi di euro.
In tal senso, l’ipotesi più probabile, come suggerita anche dalle banche dell’Abi e dai costruttori dell’Ance, è quella di introdurre un meccanismo di compensazione automatica con una quota dell’1% degli F24. Inoltre potrebbe arrivare una norma interpretativa per svincolare detrazione e credito d’imposta, con maggiori tutele per chi acquista questi ultimi.
Bonus in scadenza e modifiche in arrivo
Non sono invece in programma proroghe oltre il 31 dicembre 2022 per due bonus molto utilizzati.
Il primo è il bonus facciate, introdotto nel 2021 con un’aliquota al 90% (ridotta per il 2022 al 60%), che prevede detrazioni d’imposta delle spese sostenute per recuperare o restaurare la facciata esterna di qualunque tipo di edificio.
Il secondo è il bonus barriere architettoniche con il quale, solo per il 2022, la detrazione del 75% è applicabile per tutti gli interventi finalizzati a eliminare e superare le barriere architettoniche in edifici esistenti. Queste opere, nel 2023, potranno godere di benefici fiscali solo se rientranti tra gli “interventi trainati” all’interno di lavori più ampi inquadrabili nel Superbonus.
Non scompare invece, restando in vigore fino a fine 2024, ma viene significativamente ridimensionato, il bonus mobili per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici legato alla ristrutturazione di un immobile. La detrazione rimane al 50%, ma il tetto di spesa si dimezza da 10 mila a 5 mila euro massimi per unità abitativa, usufruibili con sconto in fattura o con detrazione ripartita in 10 quote annuali.
Novità in arrivo anche per il “sismabonus acquisti”, destinato a chi acquista un immobile ricostruito dopo demolizione.
La misura è prorogata fino al 2024, ma, come ha chiarito l’Agenzia delle Entrate già a luglio, chi ha sottoscritto il contratto definitivo di compravendita dopo il 30 giugno 2022 non può usufruire dell’aliquota del 110%, ma del 75% o dell’85% a seconda delle classi di rischio sismico guadagnate.
Gli altri bonus edilizi
Non ci dovrebbero invece essere significative modifiche per gli altri bonus edilizi, in molti casi già prorogati fino al 31 dicembre 2024.
Tra questi il bonus ristrutturazione ordinario al 50% (con aliquota che torna però al 36% originario dal 2025) fino a 96 mila euro per unità immobiliare o l’ecobonus al 50% o al 65%, utilizzabile tra l’altro per sostituire caldaie e infissi.
Ancora, l’ecobonus lavori pesanti al 70% o al 75% per la ristrutturazione globale degli edifici; il sismabonus (con percentuali variabili tra il 50% e il 70% per le abitazioni familiari e fino all’85% per i condomini); il bonus per lavori combinati di efficientamento energetico e sicurezza antisismica (fino all’85%); il bonus verde per la sistemazione dei giardini (aliquota al 36%). Prorogato anche il bonus per l’acquisto della prima casa destinato ai giovani under 36.
Alberto Minazzi