Una parte della montagna si è staccata lungo il versante trentino
Ritorna la paura sulla Marmolada. Dopo le abbondanti nevicate dei giorni scorsi, in Trentino una nuova valanga si è staccata nella zona del Sass Bianch sfiorando il rifugio di Pian dei Fiacconi, già distrutto un paio di anni fa in un episodio analogo. E in un attimo è ritornata alla mente la tragedia del 3 luglio che ha causato la morte di 11 escursionisti e il ferimento di 8.
La valanga, con un fronte di 30 metri e una lunghezza di 300, ha iniziato a formarsi a 800 metri dal punto in cui si era verificato la scorsa estate il crollo del seracco, blocco di ghiaccio separatosi durante il movimento di un ghiacciaio a seguito dell’apertura di crepacci trasversali e longitudinali.
La Marmolada aveva riaperto da venti giorni, dopo venti settimane di chiusura per la precedente tragedia.
Nell’accaduto di ieri mattina, 6 dicembre, tra le 11.30 e le 11.40, è stato coinvolto uno scialpinista di Ponte San Nicolò (Padova), travolto dalla valanga ma fortunatamente riportando solo lievi contusioni. Il giovane si trovava in zona con tre amici che sono immediatamente intervenuti estraendolo dalla neve in attesa dell’arrivo dei medici.
Successivamente accompagnato in via precauzionale all’ospedale di Cavalese, è stato dimesso nel pomeriggio.
Quanto accaduto invita alla massima prudenza. Sulla Marmolada, sebbene il Comune di Canazei (Trento) abbia revocato i divieti della zona rossa il 16 novembre, ora c’è un’area di attenzione.
E’ quella costituita dalla calotta di ghiaccio e dalle due principali lingue che la circondano, in direzione del lago di Fedaia. Entro questo perimetro, rende noto la Provincia, in estate potrebbe essere nuovamente attivabile un divieto di accesso qualora dovessero ripetersi periodi prolungati di forte innalzamento delle temperature. Per quanto riguarda la stagione invernale, vige il divieto assoluto di utilizzo dei rifugi Pian dei Fiacconi e Ghiacciaio Marmolada per la loro posizione in area critica, dove si possono verificare crollo di masse ghiacciate e di scorrimento delle valanghe che frequentemente si staccano dai versanti.