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Giornata nazionale degli alberi: l'abete siciliano: il più raro al mondo

Giornata nazionale degli alberi: l'abete siciliano: il più raro al mondo

L’Abies Nebrodensis è l’albero simbolo della Sicilia. Sopravvive in pochissimi esemplari

Il suo nome scientifico è Abies Nebrodensis ma “in confidenza”, e per facilità, da adesso in poi lo chiameremo Abete delle Madonie, perché è lì che vive, in quell’area a nord della Sicilia.
Segni particolari?
E’ l’abete più raro al mondo, dichiarato addirittura a rischio estinzione, ed è stato nominato albero simbolo dell’isola.

Terra dalla storia antichissima

Dici Sicilia e pensi ai tesori archeologici e architettonici, al mare cristallino, all’Etna e alle sue spettacolari eruzioni.
Ma l’isola conserva anche un immenso patrimonio naturalistico, alte montagne e una ricchissima biodiversità.
Per esempio nelle Madonie, area di circa 40.000 ettari in provincia di Palermo, si trovano rocce formatesi nel Triassico, con vette che toccano quasi i duemila metri di altezza.
In quest’area tutelata dal 1989 con l’istituzione del Parco naturale, e che occupa appena il 2% della superficie siciliana, sono presenti oltre il 50% delle specie vegetali.
Tra queste, c’è l’Abete delle Madonie, una conifera che fino a metà del secolo scorso era stata considerata estinta ma che invece sopravvive in pochissimi esemplari in questa parte della Sicilia caratterizzata da un clima insolitamente freddo.

Il mistero delle origini

L’abete delle Madonie ha un’altra particolarità: è l’unico abete mediterraneo presente allo stato spontaneo in Sicilia. Localmente chiamato “arvulu cruci cruci” per via della disposizione dei rametti a croce, vive tra i 1400 e 1600 metri tra le montagne che sovrastano il comune di Polizzi Generosa, e tutti gli esemplari sono concentrati nel Vallone della Madonna degli Angeli.
Come e quando questo albero sia arrivato in Sicilia è ancora un mistero, ma anni fa, nelle torbiere di Geraci Siculo, è stata fatta un’incredibile scoperta: negli strati umidi più profondi sono stati ritrovati pollini di questa specie d’abete risalenti a 10.000 anni fa… In epoca antica era di certo molto comune e veniva sfruttato per il suo legname pregiato.
A testimoniarlo, una moneta coniata durante la dominazione greca che ne riportava impressa l’inconfondibile sagoma.

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Dall’estinzione al ripopolamento

Ma allora cosa è successo nel corso dei secoli se agli inizi del 1900 l’abete delle Madonie era stato ritenuto estinto?
A ridurre drasticamente la popolazione sono stati di sicuro i cambiamenti climatici e l’intenso sfruttamento umano.
Poi, per fortuna, nel 1957 un gruppo di botanici scoprì circa trenta abeti superstiti in un’area sopra l’abitato di Polizzi Generosa, area che dal 1989 è stata inserita nella zona di protezione integrale del Parco Regionale delle Madonie, e da allora sono state intraprese numerose azioni per la loro salvaguardia.
Tuttavia c’è un altro fattore che mette a rischio la sopravvivenza di questa specie: la riproduzione.
Da un censimento del 1968 risultavano 21 abeti, di cui soltanto quattro in grado di produrre semi fertili; nel 2000 ne sono stati censiti 30 di abeti adulti, di cui 24 maturi sessualmente.
Per salvare la specie dall’estinzione i botanici hanno cominciato a sperimentare l’impollinazione manuale, così a oggi sono nati circa 3.000 nuovi esemplari che dovranno aspettare 5 anni prima di essere messi definitivamente a dimora e almeno 30 prima che producano semi fertili.

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A Polizzi Generosa l’unico abete “urbano”

Da più di un secolo nel centro storico di Polizzi Generosa sopravvive un esemplare di Abete delle Madonie così vecchio e imponente che è stato inserito nell’Atlante nazionale degli alberi monumentali.
L’abete si trova nel giardino di Villa Casale e il suo tronco raggiunge una circonferenza massima di quasi due metri e mezzo.
Una vera rarità, insieme agli altri pochi, da tutelare. Pochi mesi fa, a questo fine, è stato approvato un finanziamento di due interventi per la difesa e valorizzazione dell’Abete delle Madonie di cui il più importante è proprio quello che si prenderà cura di questo unico esemplare sopravvissuto in area urbana.
Grazie al progetto di salvaguardia l’abete, che si trova in area privata, sarà visitabile dagli studiosi e dagli studenti di botanica e una webcam ne mostrerà in diretta le immagini nel Museo dell’Abies, il MAN.

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Così raro, così famoso

Per mantenere alta l’attenzione verso questa specie botanica sono state avviate diverse iniziative ed è stato stampato un francobollo. Nel 1985 all’Abete delle Madonie e’ stato dedicato un annullo filatelico pubblicato nella serie “Flora e fauna da salvare”; nel 2018 un concorso indetto dalla Società botanica italiana lo ha decretato “pianta simbolo” dell’intera Sicilia; nel 2019 gli è stato dedicato addirittura un museo, il MAN, Museo dell’Abies Nebrodensis. Voluto dall’amministrazione comunale di Polizzi Generosa, il museo si trova all’interno del Palazzo municipale e in cinque sale consente di fare un viaggio virtuale nella storia di quello che a oggi è tra le 50 specie botaniche più minacciate dell’area mediterranea.

Luisa Quinto

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Tag:  alberi, Sicilia