Raggiunta l’intesa sul rinnovo del Contratto scuola, subito un incremento di 100 euro
La buona notizia arriva sotto l’albero di Natale per 1 milione e 200 mila lavoratori del comparto scuola, di cui 850 mila docenti. E pone fine a un’attesa che durava da quattro anni. L’accordo raggiunto tra sindacati e ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara dopo oltre 7 ore di confronto, prevede una disponibilità finanziaria pari a 100 milioni di euro, deliberata nel Consiglio dei Ministri.
Importo da destinare alla componente fissa della retribuzione accessoria per l’anno 2022 nella misura di 85,8 milioni per docenti e 14,2 per il personale Ata. E’ stato inoltre assunto l’impegno a reperire ulteriori risorse, anche nell’ambito della manovra di bilancio 2023, da destinare alla retribuzione tabellare del personale scolastico.
Buste paga più corpose entro Natale
All’aumento immediato di stipendio di 100 euro lordi mensili, che a regime potrebbe essere di 120, si aggiungono gli arretrati per una media di 2.000 euro e anche più per alcuni oltre alla tredicesima.
La super busta paga arriverà già da dicembre mentre è rinviato a gennaio 2023 e alle ulteriori risorse eventualmente ricavate nella Legge di Bilancio un successivo passaggio a completamento della parte economica del contratto da chiudere con almeno 124 euro di aumento medio.
L’accordo – spiegano i sindacati della scuola – prevede una prima sequenza contrattuale di natura economica con l’utilizzo delle risorse disponibili finalizzato a liquidare entro dicembre gli arretrati maturati nel corso del triennio di vigenza contrattuale e a corrispondere una prima tranche di aumento alle retribuzioni del personale.
A conti fatti, quanto può percepire un insegnante?
Prendendo come esempio un docente della scuola secondaria di secondo grado nella fascia 28, dovrebbe avere per il 2019 circa 30 euro lordi al mese; per il 2020 circa 70; per il 2021 circa 120. Gli arretrati in totale arrivano a valere 4.420 euro lordi. Se si considera poi una trattenuta del 35-40% la cifra netta risulta di circa 2.700 – 2.800 euro.
Dal 2023 possibili nuovi incrementi di stipendio?
«Oggi con quest’intesa è una giornata storica, caratterizzata innanzitutto da un nuovo modo di intendere il rapporto tra il Governo e le parti sociali, impostato sul confronto costruttivo e sulla soluzione pragmatica dei problemi – ha dichiarato il ministro Valditara -. Questo sarà sempre l’approccio che porterò avanti con chi rappresenta i lavoratori del comparto scuola».
E’ collegato alla Legge di Bilancio e all’impegno a reperire nuove risorse l’ulteriore sequenza contrattuale per garantire altri 300 milioni di euro nella parte di retribuzione fissa.
Cifra che viene dal salario accessorio e che l’ex ministro Patrizio Bianchi aveva contrattato di riversare, almeno in parte sul contratto per la scuola.
Silvia Bolognini