Diventano 274 le eccellenze del Touring Club.
Ecco dove la qualità dell’accoglienza va di pari passo con la sostenibilità ambientale.
Per i borghi Bandiere Arancioni questo 2022 si chiude col botto.
In questi giorni, infatti, il Touring Club Italiano ha assegnato il prestigioso riconoscimento ad altri 4 comuni del Belpaese: Castione della Presolana, Moltrasio, Morrovalle e Picinisco. Quattro piccole perle che si aggiungono alle 3 premiate lo scorso mese di maggio.
Sale così a 274 il numero de borghi italiani che si distinguono per l’offerta turistica e l’accoglienza di qualità.
Castione della Presolana (Bergamo)
Una bella cinquina per la provincia di Bergamo che ai vessilli già assegnati a Almenno San Bartolomeo, Clusone, Gromo e Sarnico aggiunge quello di Castione della Presolana.
Antiche chiese, ville in stile liberty, piccole e sperdute frazioni di montagna, contrade dalle architetture contadine come quella di Rusio, panorami mozzafiato e paesaggi incontaminati, una valle assolata capace di affascinare chiunque e in ogni stagione.
Immersa in un silenzio quasi irreale, Castione è una delle località turistiche più note della Val Seriana, in provincia di Bergamo, e il suo territorio si sviluppa ai piedi della Presolana, il massiccio montuoso conosciuto come la “Regina” delle Prealpi Orobie Bergamasche.
Da sempre qui l’accoglienza è di casa e il Touring Club l’ha premiata non soltanto per il contesto paesaggistico e la capacità di promuovere in maniera efficace le risorse naturalistiche ma anche per le strutture ristorative, ricettive e punti vendita di prodotti tipici e artigianato.
Moltrasio (Como)
Con questo vessillo sale a 18 il numero delle Bandiere Arancioni assegnate alla Lombardia.
Dopo Castione della Presolana, il Touring ha premiato infatti anche Moltrasio, comune adagiato sulla sponda occidentale del lago di Como.
Una destinazione fatta di paesaggi straordinari che da secoli continuano ad affascinare artisti e viaggiatori da tutto il mondo ma che non è fatta soltanto di località glamour.
Moltrasio di fatto è un piccolo comune di circa 1.500 abitanti a pochi passi dalla più famosa Cernobbio. Un luogo vivace inserito in un contesto naturalistico dal fascino senza tempo, che fin dal 1700 è stato meta di villeggiatura.
Lungo stradine e scale pavimentate in pietra si scoprono ambienti differenti che dalle rive del lago giungono ai parchi e ai giardini di famose dimore storiche, come Villa Le Rose dove soggiornò Winston Churchill. Grazie a 4 itinerari tematici si sale in quota, ci si inoltra in una natura rigogliosa fatta di prati e boschi verdissimi. Ricco anche il patrimonio storico di Moltrasio, come la chiesetta romanica di Sant’Agata, interamente costruita in pietra locale a testimonianza dell’attività delle cave nel territorio.
Morrovalle (Macerata)
Con la Bandiera Arancione assegnata a Morrovalle, salgono a 25 le coccarde delle Marche, che diventano così la terza regione più “arancione” d’Italia.
Morrovale sorge su una collina a 245 metri sul livello del mare.
Come si legge nella motivazione del TCI, “il centro storico è raccolto, tipico e ben conservato e gli attrattori storico-culturali, che si possono scoprire attraverso un percorso di visita ben strutturato e a un’efficiente segnaletica di indicazione, sono in buono stato di manutenzione”.
Questa città di poco più di 10.000 abitanti è un concentrato di storia, cultura e bellezze paesaggistiche.
Di impronta medievale, Morrovalle nel secolo scorso è diventata uno dei centri più noti del distretto calzaturiero fermano-maceratese e vanta anche il riconoscimento di “Città del Vino” perché qui vengono prodotti vini della DOC Colli Maceratesi, tra cui Verdicchio di Jesi e Vernaccia di Serrapetrona, e il tradizionale vino cotto.
Picinisco (Frosinone)
La quarta Bandiera Arancione è andata al comune di Picinisco, piccolo centro appenninico che sorge nel versante laziale del Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise.
Anche Picinisco è di origine medievale e si trova a circa 700 metri di altitudine, con un centro storico dominato dal castello e “vegliato” in lontananza dal massiccio del monte Meta.
Ed è proprio il contesto paesaggistico a fare la differenza, con una natura rigogliosa, i panorami fiabeschi e dove la frenesia è messa al bando perché qui la vita è semplice.
In questo luogo che sembra sospeso nel tempo, l’accoglienza è autentica. Un’accoglienza che è fatta anche di recupero del patrimonio storico architettonico e di offerta enogastronomica di qualità fatta di prodotti locali eccellenti come formaggi, olio, vino e carni.
Le bandiere arancioni e il nuovo turismo dei borghi
Il turismo nei piccoli borghi, nato come risposta alla pandemia, piace sempre di più e soprattutto ai giovani.
Consente di conoscere piccoli comuni vivi, ricchi di attrattive culturali, inseriti in contesti paesaggistici integri e che si distinguono per la qualità dell’accoglienza e la sostenibilità ambientale. Ottenere la Bandiera Arancione rappresenta un volano per l’economia e lo sviluppo dei borghi dell’entroterra italiano e a dirlo sono le stime del Touring Club che parlano di incrementi degli arrivi che sfiorano il 45%.
Ma per entrare nel ristretto club delle Bandiere Arancioni bisogna soddisfare appunto due requisiti: il territorio comunale deve essere nell’entroterra, del tutto privo di tratti costieri marini, e la popolazione non deve superare i 15.000 abitanti.
Luisa Quinto