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In un comune del veneziano, il primo “Registro delle baby sitter”

In un comune del veneziano, il primo “Registro delle baby sitter”

La vicesindaca e assessora alle Opportunità sociali: «Vogliamo offrire alle famiglie persone qualificate e affidabili»

Mai come in questi tempi, in cui in quasi tutte le famiglie sono entrambi i genitori a lavorare, diventa importante trovare la persona giusta che si occupi dei figli.
Come trovare una baby sitter ? E soprattutto: ha competenza ed è affidabile la persona che in mia assenza trascorrerà molto tempo in loro compagnia?
A queste domande vuole rispondere il neonato “Registro delle baby sitter”. Il nuovo strumento è online nel sito del Comune di San Donà di Piave, nel veneziano.

«Si tratta di un’iniziativa nata per rispondere a due primarie esigenze – spiega la vicensidaca e assessora alle Opportunità sociali Silvia Lasfanti -: da un alto quello delle famiglie di conciliare i tempi lavorativi e familiari sapendo che nel Registro trovano persone qualificate e affidabili; dall’altro dare la possibilità per chi sta cercando lavoro di occuparsi dei bambini come vera e propria professione».

Cos’è il “Registro delle baby sitter”

Si tratta di un file digitale presente nel sito del Comune di San Donà di Piave (www.sandonadipiave.net) consultabile da chiunque ne abbia necessità per cercare la figura più preparata per le esigenze del proprio bambino. Pensiamoci un attimo. La baby sitter qualificata è fondamentale per la tranquillità di un genitore che le affida le proprie creature.
E’ lei che gestisce e sorveglia i bambini nel quotidiano, che organizza attività ricreative, che si prende cura della loro igiene da piccolissimi o quando sono più grandicelli, che li veste per portarli a fare una passeggiata, che prepara loro i pasti e li aiuta a mangiare, che li accompagna all’asilo o a scuola e li segue nei compiti.

Silvia Lasfanti vicesindaca e assessora alle Opportunità sociali, Comune di San Donà di Piave (Ve)

«E’ importante offrire un valido supporto alle famiglie – continua Silvia Lasfanti – che spesso si trovano in difficoltà nel conciliare il rapporto casa – lavoro».
Il Registro è strutturato in modo che le famiglie possano trovare agevolmente tutte le informazioni relative a età, titoli di studio, esperienze già maturate in passato, orari di disponibilità, se in possesso di patente e altre informazioni utili ad orientare la scelta. Ciascun profilo è corredato di una foto della persona che si offre per il lavoro. Una volta individuata quello più idoneo alle proprie esigenze, basta contattarla e successivamente accordarsi privatamente sulle modalità operative, senza intermnediazione da parte del Comune.

Un progetto destinato a crescere e un’opportunità di lavoro

Attualmente vi sono nove baby sitter di età compresa tra i 21 e i 57 anni presenti nel Registro. Hanno competenze ed esperienze molto diverse tra loro: ci sono le giovani studentesse con la passione per i bambini e l’animazione come anche educatrici e psicologhe neolaureate, oltre a donne già madri. Tutte sono state formate dalla Cooperativa Sociale Jonathan, alla quale fa capo il Registro.

Dopo un’accurata selezione hanno seguito un percorso formativo di 50 ore per essere inserite nel Registro. Durante questa fase hanno approfondito tematiche importanti quali: primo soccorso pediatrico e disostruzione delle vie respiratorie; inquadramento del lavoro domestico; igiene e alimentazione; sicurezza negli ambienti domestici; sviluppo motorio, cognitivo ed emotivo del bambino; adolescenza e preadoloscenza; bisogni educativi speciali.
Oltre a metodologia dei compiti a casa; lettura ad alta voce; relazione e comunicazione con il minore e la famiglia; attività e laboratori creativi per inventare e costruire insieme; il gioco, le emozioni; l’educazione al Buon Contatto; incontri con agenzie educative territoriali come asili nido e scuole dell’infanzia.

«Un percorso formativo a 360 gradi – conclude Silvia Lasfanti – per dare tranquillità alle famiglie quando non possono occuparsi h 24 dei loro figli e al tempo stesso qualificare questo lavoro perché diventi una professione vera e propria».
Il “Registro delle baby sitter” rientra in un più ampio progetto dell’Amministrazione di San Donà di Piave, che ha ottenuto la certificazione “Family Audit”, uno strumento di certificazione con relativo marchio, che qualifica un’Organizzazione come attenta alle esigenze di Conciliazione Famiglia-Lavoro.

Silvia Bolognini

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