Il pacchetto delle nuove misure sarà illustrato domani dalla presidente della Commisione europea Ursula von der Leyen
Un primo effetto l’ha già ottenuto.
Con l’annuncio della presentazione, domani, da parte della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, della proposta messa in campo dall’Unione europea per un price cap dinamico e temporaneo sul gas, il prezzo al megawattora è già sceso al minimo di 131 euro, poi riassestatosi a 136.
La bozza del nuovo provvedimento finalizzato a “evitare un’eccessiva volatilità dei prezzi e prevenire picchi estremi sul mercato dei derivati energetici” ha già iniziato a girare tra gli addetti ai lavori portando con sé le prime conseguenze.
Le misure contenute nel price cap dinamico, secondo quanto reso noto dalle agenzie di stampa, prevedono lo sviluppo di “un nuovo indice di prezzo complementare per il Gnl (gas naturale liquefatto), alternativo al Ttf di Amsterdam, la cooperazione tra i regolatori energetici affinché raccolgano “le informazioni necessarie per creare questo nuovo benchmark entro la fine del 2022” e la dotazione, da parte dell’Unione Europea, “degli strumenti giuridici per l’acquisto congiunto di gas”.
Un pacchetto di azioni congiunte, dunque, che sarà illustrato nei dettagli dalla presidente von der Leyen e che indica nell’Esma (Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati) l’ente che “avrà il compito, sulla base delle relazioni presentate dalle autorità nazionali competenti, di coordinare l’applicazione di questo meccanismo in tutta l’Unione e di documentare le divergenze”.
Il tutto sarà pianificato attraverso una piattaforma comune attraverso la quale, si legge nella bozza, “si dovrebbe coordinare il riempimento” degli stock degli Stati membri, per i quali è prevista “una partecipazione obbligatoria all’aggregazione della domanda per almeno il 15% del volume di riempimento dello stoccaggio”.
