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Energia: il futuro dell’Europa passa per Praga

Energia: il futuro dell’Europa passa per Praga

Inizia oggi, 6 ottobre, la “due giorni” del Consiglio straordinario da cui sono attese decisioni importanti, soprattutto sulla strategia per il gas

Mancherà solo il primo ministro della Danimarca, impegnato in patria per la prima riunione del Parlamento. Ma tutti i 27 Paesi dell’Unione si attendono comunque segnali importanti dalla “due giorni” da cui dovrà uscire un preciso quadro della strategia che l’Europa intende adottare per il prossimo futuro. A partire dai temi energetici, con il gas (e il relativo tetto di prezzo) come nodo principale da risolvere in vista della stagione fredda.

Per capi di Stato e di Governo degli Stati membri inizia oggi, giovedì 6 ottobre 2022, a Praga il primo vertice, organizzato dalla presidenza di turno della Repubblica Ceca, pensato come una sorta di forum di dialogo tra l’Unione e gli altri Paesi europei. Non a caso, tra i 43 leader presenti nella capitale boema, ci sono rappresentanti anche di altri 17 importanti Paesi dello scacchiere politico continentale: dall’Ucraina, alla Turchia, al Regno Unito.

Il programma

Il vertice si aprirà nel pomeriggio di giovedì con una sessione plenaria inaugurale, seguita da tavole rotonde dedicate a 2 temi cruciali: da un lato la sicurezza, dall’altro energia e clima. La giornata dei lavori si chiuderà con gli incontri bilaterali. Al momento non è prevista la redazione delle conclusioni in forma scritta, ma queste dovrebbero essere illustrate in una conferenza stampa dopo la cena ufficiale.

Grande attesa c’è poi per la giornata di venerdì 7, con la riunione di un Consiglio Europeo informale al castello di Praga per parlare della prosecuzione del sostegno all’Ucraina nel conflitto con la Russia, ma soprattutto per discutere dell’energia e dello stato dell’economia dell’Unione. Anche in questo caso, trattandosi di una riunione non ufficiale, non ci saranno documenti scritti, né decisioni. Ma quanto uscirà sarà comunque fondamentale per i prossimi passi formali.

I temi energetici a Praga

In questo momento, il tema più caldo, sul fronte energetico, è quello legato ai continui rincari, tra aiuti e l’ipotesi di introduzione di un “price cap”, fortemente voluto da alcuni Stati, tra cui l’Italia, e osteggiato da altri, a partire da Olanda e Germania. Proprio il cancelliere tedesco, nell’occasione, dovrebbe prima di tutto essere invitato a illustrare meglio il piano di interventi da 200 miliardi di euro deciso per sostenere famiglie e imprese, che altri Paesi temono possa alterare la concorrenza del mercato unico.

Su questi temi, nelle ultime ore si è registrato l’intervento della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, nella plenaria del Parlamento di Strasburgo. “È fondamentale – ha affermato – preservare la parità di condizioni per tutti nell’Unione Europea”. In una lettera inviata ai leader europei, la presidente ha quindi delineato la roadmap sulle misure allo studio per provare a contenere i prezzi dell’energia, a partire da quello del gas, e calmierare i costi delle bollette.

Il price cap sul gas

“L’Unione europea – ha detto von der Leyen sempre di fronte al Parlamento – è pronta a discutere un tetto per il prezzo del gas per produrre elettricità”. La Commissione guarda infatti in primis in questa prospettiva, in merito all’introduzione di un price cap, fermo restando che il piano non dovrà mettere a rischio la sicurezza delle forniture. “Dobbiamo – ha proseguito – limitare l’impatto inflazionistico del gas sull’elettricità. Per questo siamo pronti a discuterne: il tetto sarebbe un primo passo sulla via di una riforma strutturale del mercato elettrico”.

Un ulteriore price cap su cui l’Unione sta lavorando è quello sull’energia scambiata in Europa. Tra le strategie pensate da Bruxelles c’è poi il rafforzamento della piattaforma per comprare gas in comune tra Stati. “Dobbiamo anche guardare – ha ammonito la presidente – ai prezzi del gas al di là del mercato elettrico: lavoreremo con gli Stati membri per ridurre i prezzi del gas e limitare la volatilità e l’impatto della manipolazione dei prezzi da parte della Russia”. Da marzo, quando ha iniziato a circolare l’ipotesi del tetto di prezzo, infatti “la situazione si è evoluta. Oggi più Stati membri sono aperti a questa soluzione e siamo più preparati”.

Le nuove sanzioni contro la Russia

Gli Stati dell’Unione Europea hanno intanto raggiunto l’accordo politico per l’ottavo pacchetto di sanzioni contro la Russia di Putin, che sarà formalizzato a breve attraverso una procedura scritta. Tra le misure, che entreranno in vigore solo dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale europea, secondo fonti diplomatiche è stato inserito già un “price cap”: quello sul petrolio russo. Alle petroliere dell’Unione Europea potrebbe quindi essere vietato il trasporto del petrolio venduto da Mosca a prezzi superiori a quelli fissati.

Tornando al gas, von der Leyen ha ricordato che le forniture di metano russo all’Europa “all’inizio della guerra erano del 41% e ora del 7,5%‘”. Mentre “lo stoccaggio del gas è quasi del 90%, 15% in più rispetto all’anno scorso”. Ciò è stato reso possibile dalla compensazione delle forniture attraverso accordi con “partner affidabili”, come Stati Uniti e Norvegia, con cui l’Unione Europea ha già iniziato nuovi colloqui con l’intenzione di rilanciare i negoziati.

Alberto Minazzi

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Tag:  energia, gas