Il piano dell’Unione Europea: dal 1 dicembre, razionamento dei consumi
L’Italia non deve avere timori di un inverno al freddo per mancanza di gas.
Nonostante la Russia abbia interrotto i flussi di metano diretti all’Italia attraverso il valico di Tarvisio, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, rassicurano infatti sulla disponibilità delle materie prime.
«Oggi – ha detto il ministro nel corso della trasmissione “Mezz’ora in +” – ci sono oltre 40 milioni di metri cubi di gas per gli stoccaggi e tra i 18 e 20 milioni esportati verso Austria e Germania. Bisogna distinguere i timori economici-inflattivi per il costo dai timori sulle quantità di cui disponiamo». Da parte sua, la presidente Von der Leyen ha assicurato che l’Europa ha abbastanza gas per l’inverno.
L’accordo Ue contro il caro energia
Il Consiglio Energia straordinario di Bruxelles ha intanto raggiunto un accordo sul primo pacchetto di misure contro i rincari dei prezzi energetici.
La Commissione europea ha presentato un “non paper” (un documento che solitamente viene fatto circolare in maniera ufficiosa a scopo esplorativo per tastare il terreno su potenziali accordi, ndr) che sostanzialmente boccia la possibilità di stabilire il tetto al prezzo del gas generalizzato per tutte le forniture all’Ue. Una soluzione che sarebbe contraria alla logica di mercato suscettibile di far aumentare la domanda, che invece va ridotta, e rischiosa per la sicurezza degli approvvigionamenti.
L’Esecutivo ha confermato di voler imporre un tetto al prezzo solo per il gas russo importato che rappresenta oggi solo il 9% del totale, rispetto al 40% dello scorso anno. Si tratta dunque di una quota residuale nell’approvvigionamento.
La Commissione inoltre ha comunicato che lancerà un nuovo indicatore per il mercato del gas che verrebbe affiancato al Ttf di Amsterdam e sarebbe specificamente dedicato al Gnl (gas naturale liquefatto). Un’altra nuova proposta è quella di imporre un tetto al prezzo del gas usato per generare elettricità. Come già in vigore in Portogallo e Spagna il prezzo del gas sul mercato elettrico verrebbe amministrato dallo Stato.
Per quanto riguarda le misure contro i rincari dell’elettricità l’accordo prevede: riduzione obbligatoria della domanda; tetto ai ricavi di mercato dai produttori di elettricità generata da fonti rinnovabili e nucleare; contributo di solidarietà dai produttori di combustibili fossili. Le risorse raccolte verrebbero ridistribuite a famiglie e imprese più vulnerabili per compensare i rincari.
Razionamento dei consumi dal 1 dicembre 2022 al 31 marzo 2023
Il piano straordinario, che ha natura temporanea, prevede che a partire dal prossimo dicembre vi sia una riduzione dei consumi obbligatoria per tutti gli Stati membri Ue pari al 10% sull’elettricità, con il 5% necessariamente risparmiato nelle ore di punta. La misura sarà valida fino al 31 marzo 2023. Agli Stati Membri spetta di regolamentare i piani di risparmio individuando le ore di punta e decidendo come raggiungere i risparmi necessari.
Per le piccole e medie imprese è però prevista la possibilità di fissare in via temporanea un prezzo massimo per le forniture di energia. La misura è applicabile dal 1 dicembre fino alla fine del 2023.
«Lo strumento su cui si sta lavorando a livello europeo – ha sottolineato Cingolani – è un “tetto con forchetta”. Bisogna realizzare e trovare un range tra un minimo e un massimo in cui ci possa sempre essere una variazione. A livello di stoccaggi di gas già a fine settembre siamo arrivati al 90% e puntiamo ad aumentarli. Questo livello permetterà di avere più flessibilità per questo inverno».
Silvia Bolognini