L’innovativo progetto presentato all’interno del quarto “Salone del 3D” di Castelfranco Veneto (TV)
Un’ustione al viso è un evento traumatico per chiunque, tanto più per un bambino.
In questi casi, grazie alle moderne tecnologie si sono compiuti importanti progressi nella cura delle conseguenze, attraverso l’utilizzo di dispositivi esterni in grado di modificare le caratteristiche strutturali o funzionali dell’apparato neuro-muscolo-scheletrico chiamate ortesi facciali.
La realizzazione di queste “maschere” da applicare sul viso dei pazienti richiede innanzitutto di raccogliere un’impronta del volto, che ne consenta la riproduzione più esatta possibile. Per realizzare questa impronta, la tecnica fin qui utilizzata è quella dell’applicazione di strisce di gesso direttamente sulla faccia: un processo che risulta però doloroso e fastidioso, tanto più che la porzione di pelle interessata risulta già indebolita dall’ustione.
Un progetto pilota portato a termine nei primi mesi del 2022 dal centro di riabilitazione pediatrica Romans Ferrari di Lione, in collaborazione con 3DZ, azienda con sede centrale a Castelfranco Veneto (TV), ha sviluppato però una tecnica che, grazie all’utilizzo della scansione e della stampa 3D, permette di evitare questo ulteriore trauma per i piccoli ustionati.
Il progetto
Le ortesi facciali sono realizzate su misura attraverso uno scanner 3D in grado di ottenere una perfetta riproduzione del volto del paziente nei minimi dettagli, consentendo di massimizzare la precisione della protesi e senza nemmeno la necessità di toccare il volto della persona ustionata.
A partire da questa fotografia tridimensionale, utilizzando una stampante 3D, vengono poi realizzate le maschere da applicare sul viso dei pazienti. I bambini con ustioni al volto vengono infatti trattati con l’applicazione di placchette su misura, al cui interno vengono aggiunti dispositivi in silicone che svolgono un massaggio sulla zona ustionata e consentono una migliore guarigione e cicatrizzazione, soprattutto sulla pelle innestata.
Alla realizzazione del processo alternativo hanno collaborato gli studenti dell’Ecole Centrale de Lyon. Il file scansionato con lo scanner Eva di Artec 3D viene elaborato col software Geomagic Freeform per creare la forma corretta della maschera. Si procede poi alla stampa della maschera in positivo utilizzando la stampante 3D Fuse 1 di Formlabs senza necessità di fresatura manuale.
L’evoluzione futura del progetto mira al suo adattamento alla telemedicina. L’obiettivo sarà quindi quello di trovare le forme ideali e modellarle per ottenere una documentazione scientifica e, a lungo termine, per poter trattare parti del corpo più grandi.
Il Salone del 3D
L’occasione di presentare l’innovativo processo non invasivo e i macchinari utilizzati è offerta dalla quarta edizione del “Salone del 3D”, l’evento annuale di riferimento del settore, organizzato per il 29 settembre al nuovo showroom 3DZ di Castelfranco Veneto alla presenza dei principali brand mondiali della stampa 3D.
Nel Salone del 3D, riservato agli operatori e alle imprese italiane e internazionali, vengono proposti esempi concreti di prototipazione, attrezzaggio rapido, produzione di parti finali e scansioni. Grandissima novità di questa edizione la presenza della FUSE 1+ 30W di Formlabs, uno degli strumenti più innovativi e veloci attualmente disponibili sul mercato.
Durante la giornata sono previsti una decina di speech di esperti dedicati a tematiche di settore, come incentivi fiscali e industria 4.0, oltre a diverse testimonianze di aziende del territorio. L’evento è inoltre tappa dell’Additive Tour 2022 di 3DZ: un roadshow a tappe in giro per l’Italia finalizzato ad avvicinare le aziende ai macchinari più evoluti e alla miglior tecnologia 3D che farà tappa a Roma il 26 ottobre, Firenze il 10 novembre e Brescia il 24 novembre.
Alberto Minazzi